Trattativa Stato-mafia, assoluzione confermata per Dell’Utri ed ex investigatori del Ros

Riconosciuta la prescrizione per il boss di Cosa Nostra Leoluca Bagarella e per il medico Antonino Cinà, ritenuto vicino a Totò Riina

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Confermata dai giudici di Cassazione l’assoluzione per i tre ex investigatori del Ros (il generale Mario Mori e gli ufficiali dei carabinieri Antonio Subranni e Giuseppe De Donno) nell’ambito del procedimento sulla presunta trattativa Stato-mafia. Confermata anche l’assoluzione per l’ex parlamentare Marcello Dell’Utri. Riconosciuta infine la prescrizione per il boss di Cosa Nostra Leoluca Bagarella e per il medico Antonino Cinà, ritenuto vicino a Totò Riina.

Trattativa Stato-mafia, la decisione dei giudici

Al termine della camera di consiglio, i giudici hanno annullato la sentenza di appello senza rinvio, con la formula per non aver commesso il fatto, per quanto riguarda il generale Mori e gli ufficiali Subranni e De Donno. I supremi giudici sono quindi andati oltre quanto già deciso dai giudici di secondo grado di Palermo perché nel far cadere le accuse hanno utilizzato una formula più ampia. Si è annullata infatti la sentenza di appello che aveva dichiarato non colpevoli gli accusati perché il fatto “non costituiva reato”.  

Per le posizioni di Bagarella e Cinà, condannati in secondo grado rispettivamente a 27 e 12 anni, i giudici hanno riqualificato i reati di violenza e minaccia a un corpo politico dello Stato nella forma del tentativo. Con la riqualificazione la fattispecie è andata, quindi, in prescrizione.

I magistrati non hanno accolto le richieste del pg, che aveva sollecitato un nuovo processo di appello per i tre ex Ros e per Bagarella e Cinà. Nelle conclusioni della sua requisitoria, nell’udienza del 14 aprile, il rappresentante dell’accusa aveva sollecitato “l’annullamento con rinvio della sentenza impugnata, limitatamente alla minaccia nei confronti del governo Amato e Ciampi”. Per il pg, la sentenza di secondo grado ha descritto “la trattativa negli anni ma non fa una precisa ricostruzione della minaccia e di come sia stata rivolta al governo” e lo fa solo in modo “congetturale”. Con la loro decisione, i giudici sostanzialmente affermano che le minacce furono soltanto meri tentativi da parte di alcuni esponenti di Cosa Nostra.

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Trattativa Stato-mafia, confermata l’assoluzione dei tre ex Ros dei Carabinieri