Tremestieri, il racconto della madre omicida: la piccola Elena accoltellata e poi sotterrata|VIDEO
Gli esami legali sul corpicino di Elena evidenziano “molteplici ferite da armi da punta e taglio”. Tra i possibili moventi dell’omicidio anche la gelosia nei confronti della compagna dell’ex convivente
Emergono i primi particolari sull’omicidio della piccola Elena Del Pozzo, uccisa dalla madre, Martina Patti. La donna in un primo momento si era recata dai Carabinieri per denunciare la scomparsa della figlia, a suo dire rapita da tre persone armate. Successivamente, però, messa alle strette da un racconto poco credibile, la madre ha confessato l’omicidio della figlia. “Le prime risultanze investigative hanno consentito di accertare la mancata corrispondenza al vero del fatto denunciato, attesa l’assenza di gruppi armati in via Piave nelle fasce orarie indicate”, comunica la Procura di Catania. Inoltre la donna non aveva chiamato subito aiuto sul posto del “finto” rapimento, ma prima era andata a casa, per poi recarsi con i familiari dai Carabinieri a presentare la denuncia. Tutti elementi che hanno condotto gli investigatori a esercitare pressioni sulla donna, affinché rivelasse la verità.
Martina Patti, 23 anni, ieri, 13 giugno, era andata a prendere Elena all’asilo, terminato il primo giorno di Grest. Successivamente ha “colpito più volte la figlia con un coltello da cucina – racconta – e poi ha messo il corpicino in dei sacchi neri, prima di sotterrare il corpo della piccola”. La donna, evidenzia la Procura, ha dichiarato di avere “portato a termine l’orrendo crimine in maniera solitaria”. Gli esami legali sul corpicino di Elena evidenziano “molteplici ferite da armi da punta e taglio alla regione cervicale e intrascapolare”.
ELENA UCCISA PER GELOSIA? MARTINA PATTI “NON HA DETTO NULLA”
Le indagini sull’omicidio della piccola Elena delineano un “quadro di una famiglia non felice, in cui la gioia della figlia non ha compattato la coppia. Il movente – afferma il colonnello Piercarmine Sica, comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Catania – può essere la gelosia nei confronti della nuova compagna dell’ex convivente, ma anche per l’affetto che Elena mostrava nei confronti della donna”. Tuttavia, ha proseguito l’ufficiale, Martina Patti su questo “non ha detto nulla. E’ rimasta sul vago, come se non si fosse resa conto di quello che ha fatto. E’ come se avesse detto ‘l’ho fatto ma non so perché’.
Secondo quanto riferito dalla donna – prosegue la nota della Procura – l’episodio sarebbe una conseguenza del comportamento dell’ex compagno (Del Pozzo Alessandro, 24enne con precedenti in materia di spaccio) per non aver ascoltato precedenti messaggi minatori fattigli recapitare presso la propria abitazione; in ragione del tentativo posto in essere di individuare il reale complice di una rapina ai danni di una gioielleria di Catania al posto del quale venne arrestato il 15 ottobre 2020 e successivamente assolto nel settembre 2021 per non aver commesso il fatto”.
Il corpo di Elena è stato ritrovato in un fondo agricolo a poche centinaia di metri dalla casa in cui abitava con la madre, ora accusata di “omicidio premeditato e pluriaggravato”.