Trentennale stragi di mafia, la Fondazione Falcone: “Nessun candidato a sindaco sarà invitato”

L’annuncio: “La Fondazione non inviterà nessun candidato, ma accoglierà chiunque vorrà partecipare affermando così con la sua presenza una precisa scelta di campo”

strage via d'amelio

La Fondazione Falcone annuncia che non inviterà nessuno dei candidati a sindaco di Palermo alle celebrazioni per il Trentennale delle stragi di mafia. Una decisione che si inserisce nel quadro delle recenti polemiche in vista delle amministrative che hanno visto, prima, l’ex giudice Alfredo Morvillo e, poi, Maria Falcone esprimere non poche perplessità sulla compagine politica impegnata nella corsa alle elezioni.

“In questi giorni da numerosi candidati alle prossime elezioni amministrative sono arrivate alla Fondazione Falcone richieste di invito a partecipare all’evento di ricordo delle vittime delle stragi di Capaci e Via D’Amelio del 23 maggio”. Così si legge in una nota della Fondazione. “Si comunica che le celebrazioni, che si svolgeranno dalle 10 di mattina al Foro Italico, saranno aperte a tutta la cittadinanza che saremo lieti di accogliere numerosa. La Fondazione, dunque, non inviterà nessun candidato, ma accoglierà chiunque vorrà partecipare affermando così con la sua presenza una precisa scelta di campo“.

Le parole di Alfredo Morvillo

“A trent’anni dalle stragi la Sicilia è in mano a condannati per mafia”. Così qualche giorno fa aveva detto Alfredo Morvillo, fratello di Francesca e cognato di Giovanni Falcone. Conclusa la carriera come presidente del tribunale di Trapani, era stato prima parte del pool antimafia della Procura di Palermo. Morvillo ha pronunciato le sue affermazioni alla presentazione, a Palermo, del libro di Felice Cavallaro “Francesca. Storia di un amore in tempo di guerra”, edito da Solferino.

Un riflessione amara quella di Morvillo. “Voi con Falcone e Borsellino non avete nulla a che fare. Anzi, se avete buongusto, evitate di partecipare alle commemorazioni”. Poi aggiunge: “Davanti a questi fatti mi viene in mente un cattivo pensiero: certe morti sono stati inutili. Qui sono accadute cose inaudite. Ma la libidine del potere spinge alcuni a stringere alleanze con chicchessia”.

“A pochi giorni dal Trentennale ci troviamo a chiedere parole chiare”

Parole che hanno suscitato polemiche e dibattiti, e che hanno trovato l’appoggio di Maria Falcone, sorella di Giovanni nonché presidente della fondazione a questi intitolata.

“È inaccettabile – ha dichiarato – che in una città che per anni è stata teatro della guerra che la mafia ha dichiarato allo Stato e che ha contato centinaia di morti sia ancora necessario ribadire che chi si candida a ricoprire una carica importante come quella di sindaco e qualsiasi altra carica elettiva debba esplicitamente prendere le distanze da personaggi condannati per collusioni mafiose“.

“Dovrebbe essere assolutamente scontato, ma evidentemente non lo è, che chi aspira a rappresentare la capitale dell’antimafia, la città di Falcone e Borsellino, senza alcuna titubanza prenda posizione rifiutando endorsement di personaggi impresentabili. Eppure a pochi giorni dal trentesimo anniversario della strage di Capaci ci troviamo costretti a chiedere a chi intende amministrare Palermo di dire parole chiare contro i mafiosi e chi li ha aiutati e di ripudiarne appoggi e sostegno. Condivido in pieno ogni parola pronunciata da Alfredo Morvillo. In tema di mafia i grigi non sono ammessi”.

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