Domani Tridico risponderà alla Camera: sospesi due onorevoli, e avviate indagini all’Inps

I due deputati hanno ammesso di aver avuto il bonus da 600 euro, mentre si è aperta una Istruttoria del Garante per la privacy sulla gestione dei dati Inps

Dopo il via libera del Garante della Privacy, domani a partire dalle ore 12 il presidente dell’Inps Pasquale Tridico svelerà ufficialmente in Parlamento in una audizione alla commissione Lavoro alla Camera, i nomi dei parlamentari che hanno fatto richiesta del bonus. Quindi si è cercato il modo migliore e più istituzionale  per rendere pubblici i nomi da giorni al centro delle polemiche politiche. Ma nel giorno in cui Montecitorio ha fissato la convocazione di Tridico, il Carroccio ha già deciso di anticipare tutti, comunicando la sospensione di due suoi parlamentari. Il deputato mantovano Andrea Dara e la piacentina Elena Murelli. Confermando così i rumors delle ultime ore.

«ABBIAMO ACCETTATO L’ELEMOSINA DEI 600 EURO»

Stando così le cose, è da evidenziare l’intervento della deputata Murelli durante il dibattito sull’istituzione della giornata della memoria per la vittime da Covid-19. In quella occasione disse: «Ancora piangiamo i nostri morti, ci siamo chiusi in casa tre mesi e abbiamo accettato l’elemosina dei 600 euro». Poi, continuando, non ha risparmiato ovviamente un attacco alla maggioranza, che «pur di tenersi le poltrone importa il coronavirus con gli sbarchi dei migranti», provocando l’abbandono dall’aula dei deputati del Pd, del Movimento 5 stelle e di Leu.

MA L’INPS DEVE DARE SPIEGAZIONI

Questa storiaccia comunque non si è ancora conclusa. Ieri Pasquale Stanzione, il Garante per la Privacy eletto da poche settimane, ha annunciato l’apertura di una istruttoria sulla vicenda ed ha inviato all’Inps una richiesta di informazioni sulla metodologia seguita dall’Istituto rispetto al trattamento dei dati dei beneficiari e alle notizie al riguardo diffuse. Il Garante nello specifico vuole sapere quale sia stata la base giuridica del trattamento effettuato sui dati personali dei soggetti interessati. Inoltre l’origine e i tipi di dati personali trattati, riferiti alla carica di parlamentare e amministratore locale e regionale. Non solo, ma anche le modalità con cui è stato effettuato il trattamento, con specifico riguardo all’operazione di “raffronto” dei dati personali dei soggetti richiedenti con quelli riferiti alla carica di parlamentare o amministratore locale e regionale. Ma anche l’ambito del trattamento, e delle  eventuali comunicazioni a terzi di tali dati. Insomma, una messa sotto accusa totale del sistema di gestione dei dati da parte dell’Inps.