È stato trovato impiccato nella sua abitazione, in un villaggio nella regione russa di Primorsky il tenente colonnello Roman Malyk, responsabile della mobilitazione dei riservisti voluta da Putin. Il corpo senza vita dell’importante ufficiale è stato trovato nel cortile della sua abitazione la sera del 14 ottobre. È stata aperta un’indagine, in quanto le circostanze della morte sono ritenute sospette dagli inquirenti, che però non escludono il suicidio.
La famiglia e gli amici non credono al gesto volontario, e lo definiscono “un uomo forte e coraggioso”. Il Cremlino, com’è stato reso noto alcune settimane fa, intende chiamare alle armi fino a 300 mila uomini da utilizzare in Ucraina. Una decisione che ha creato molto malumore nella popolazione, ed ha indotto migliaia di russi potenziali riservisti a fuggire all’estero. Molti cittadini russi protestano e cercano, come possono, di far sentire la propria rabbia. Sino ad ora 70 uffici per il reclutamento, sparsi sul vasto territorio della Federazione russa, sono stati bersagliati dal lancio di bottiglie molotov.