Truffa alle assicurazioni: le sorelle Piscitello, morte cinque volte in tre anni

Il raggiro alle compagnie scoperto grazie alle intercettazioni. L’organizzazione in tre anni ha fatto “affari” per milioni. Sei persone fermate dalla squadra mobile

A proposito della “Operazione Lazzaro” portata a termine dalle Forze dell’Ordine di Palermo, si cominciano a delineare meglio i contorni del raggiro messo in atto dai sei truffatori  fermati per la maxi truffa alle compagnie assicuratrici Generali, Poste italiane, Unipolsai, Genertel, Zurich, Eurovita e Allianz.  Le indagini hanno accertato che la banda aveva creato un meccanismo quasi perfetto, che si basava sulla carenza e i ritardi nei controlli da parte delle assicurazioni.  Inoltre si avvaleva delle dritte di uno dei fermati che nella vita faceva il mediatore finanziario per una delle compagnie assicuratrici truffate. Oggi nel quotidiano  La Repubblica edizione Palermo c’è un articolo che riporta alcuni stralci dei verbali dell’inchiesta in corso.

I TRUCCHI PER OTTENERE I PREMI DALLE ASSICURAZIONI

Danilo Di Mattei, uno dei tre che le indagini mettono ai vertici dell’organizzazione è stato intercetatto, e  per accelerare il pagamento del premio, raccontava ad uno degli operatori di una compagnia assicuratrice: «Lei non ha idea di cosa abbiamo passato in questo periodo di Coronavirus… eravamo tutti distanti e ho saputo della morte di mio cognato solo da una telefonata di mia sorella. Guardi è successo a casa un arresto cardiaco entro le undici… Mia sorella ha chiamato l’ambulanza, quando sono arrivato già addirittura c’era pure l’ambulanza aspettavano il medico legale, perché il decesso lo hanno constatato direttamente nell’appartamento… Un arresto cardiaco, ma lui infatti non soffriva di nulla… Cioè infatti noi mi creda siamo tutta la famiglia sconvolti, perché non… è stato un fulmine a ciel sereno…».

C’È STATO CHI SI È FINTO DONNA, E TRE SORELLE SONO MORTE CINQUE VOLTE

Un’altro degli indagati, Giuseppe Tantillo, indicato anche lui come uno dei capi,  ha telefonato ad un call center di una compagnia, e ha parlato con l’operatore imitando una voce di donna. Parlando in falsetto, sfiorando il ridicolo,  ha detto: «Senta io sono la signora Biletto Marianna… io avevo spedito un plico… con una polizza vita per poterla pagare… che è un decesso di mio marito». Un record lo hanno raggiunto probabilmente le sorelle Piscitello e i loro familiari. In tre anni per ben cinque volte, con falsi nomi e false documentazioni, figurando mprte sono riuscite a mettere in piedi cinque raggiri di cui tre a buon fine per un totale di 750 mila euro. D’altro canto l’organizzazione in poco tempo  aveva già incassato premi dalle assicurazioni per 2,7 milioni e aspettava a breve la liquidazione di altri cinque milioni di euro per  polizze vita falsificate.