Truffa dei diamanti ai danni di anziani, sequestro da 200 mila euro a Palermo

Sequestrati un appartamento e un’autovettura. Tra i vari episodi di truffa, quella tentata nel 2014 in via Maqueda ai danni di un acquirente che si è poi rivelato un poliziotto in borghese

truffa

Sequestro di beni da 200mila euro ai danni di un palermitano, classe 1976. Si tratta del decreto emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione ed eseguito dalla Polizia. Il tutto in accoglimento della proposta di applicazione di misura di prevenzione patrimoniale avanzata dal Questore della Provincia di Palermo. Nello specifico il sequestro interessa un appartamento ubicato nel capoluogo e un’autovettura.

L’uomo è ritenuto “socialmente pericoloso in virtù della sua pervicace dedizione alla commissione di delitti contro il patrimonio“. In particolare, si riferisce di una serie nutrita di reati di truffa aggravata in danno di vittime anziane o in condizioni di minorata difesa.

Truffa ai danni di anziani

L’uomo è stato già destinatario, nel 2018, della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di 3 anni.

Annovera inoltre diverse condanne definitive per reati di truffa aggravata soprattutto in pregiudizio di persone anziane. Atti commessi, senza soluzione di continuità a partire dal 2004, a Palermo, Gela, Mazara del Vallo, Marsala, Salerno e Canicattì. Sempre uguali le modalità: alle vittime veniva prospettato un affare particolarmente lucroso, come l’acquisto a prezzi estremamente convenienti di pietre preziose, poi rivelatesi false.

Truffa dei diamanti in via Maqueda

In particolare, risale al 2014 un episodio di “truffa dei diamanti” in via Maqueda. Il tutto ai danni di una potenziale vittima rivelatasi poi un poliziotto in borghese. Un complice dell’uomo, fingendosi un marinaio inglese di passaggio a Palermo con la necessità di vendere una partita di diamanti del valore di oltre 15.000 euro, a causa del poco tempo a disposizione, avrebbe ceduto i preziosi ad una cifra molto più bassa. Il finto marinaio, pertanto, mostrava le pietre preziose al potenziale acquirente e proprio in quel momento questi, fingendosi esperto gemmologo, esprimeva apprezzamento e stupore per la purezza dei diamanti cercando, in tal modo, di convincere la potenziale vittima ad acquistarli.

Il poliziotto in borghese si è finto interessato alla proposta, ma si era in realtà reso conto del tentativo di truffa. Aveva così avvisato la Sala Operativa che ha mandato sul posto una pattuglia. I due truffatori sono stati così accompagnati presso il Commissariato di zona e denunciati.

Nel 2018 si collocano poi tre distinti episodi di truffa aggravata a Gela, Palermo e Marsala. Episodi che hanno coinvolto malcapitati anziani e che hanno fruttato un bottino di oltre 10.000 euro.

Il sequestro

L’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ha condotto dunque indagini patrimoniali nei confronti dell’uomo e del suo nucleo familiare convivente. Da questa è emersa una notevole sperequazione tra l’impiego di risorse utilizzate per l’acquisto di beni mobili e immobili e i redditi dichiarati al fisco.

Emersa, tra l’altro, una connessione temporale tra il periodo di illecito arricchimento e quello relativo all’acquisto di beni nella sua disponibilità. A conferma, dunque, di come il predetto abbia fatto ricorso ai proventi derivanti dalle sue attività delittuose per far fronte a tali investimenti patrimoniali, oggetto di provvedimento di odierno sequestro giusta decreto della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo.

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