Dopo anni difficili e una lacerante malattia, Totò Schillaci è morto all’alba del 18 settembre nella sua amata Palermo. L’eroe di Italia ’90 ha raccontato che già a inizio 2022 gli era stato diagnosticato un tumore al colon-retto. Un male che è il secondo tipo di tumore più diffuso in Italia con 50.500 nuove diagnosi nell’anno 2023. Una malattia che, se diagnosticata in tempo, ha discreti tassi di non mortalità.
Uno dei grandi problemi, infatti, di questo tumore è il momento della rilevazione nel paziente, in prevalenza maschile. Il 20% dei casi viene ancora oggi diagnosticato tardivamente, quando si sono già sviluppate metastasi e l’intervento chirurgico rischia di non essere risolutivo. Un test importante per diagnosticare la malattia agli inizi è quello per la ricerca del sangue occulto nelle feci, considerando l’origine dei carcinomi. A spiegarlo è stato Antonio Russo, professore ordinario di Oncologia medica all’Università di Palermo, al Corriere della Sera.
Il tumore del colon, nello specifico, è localizzato nella parte di intestino definita anche intestino crasso, mentre il tumore al retto si sviluppa nell’ultimo tratto intestinale. Ha maggiore incidenza tra gli uomini over 50, ma negli ultimi anni sembra si sia sempre più abbassata l’età media di che ne soffre. “Si sviluppano a partire da adenomi o polipi che impiegano anni, in media una decina, per trasformarsi in forme maligne”.
Una soluzione però ci sarebbe e prende il nome di Sof. “In questa finestra temporale- prima dell’avanzamento del tumore- che lo screening con il Sof consente di fare una diagnosi precoce ed eliminare i polipi intestinali prima che abbiano acquisito caratteristiche pericolose ed evolvano in un tumore maligno”, racconta al quotidiano il prof. Russo di Unipa. Pochi sanno che il test Sof è offerto gratuitamente ogni due anni a tutti i 50-69enni dal Ssn e “potrebbe evitare quasi nove casi di cancro su 10, ma la metà degli italiani non coglie l’opportunità”.
Tra i sintomi da evidenziare, secondo gli esperti del settore, sono la presenza nelle feci di sangue rosso vivo, a volte misto a muco, una sensazione di evacuazione incompleta. Un altro sintomo di cui parla il medico palermitano al Corriere è la “defecazione in più tempi ravvicinati, perdita di peso senza causa evidente, senso di spossatezza, febbricola, specialmente nelle ore serali”. Sono molti e confortanti, però, gli sviluppi delle terapie: dai farmaci biologici alla chemioterapia, che ha un’elevata efficacia prima e dopo l’intervento, fino all’immunoterapia. La parola d’ordine è prevenzione.