Tumore al seno, a Palermo una Breast Unit in collegamento con Milano

L’IEO di Milano, fondato da Umberto Veronesi, offre la possibilità formativa di due giorni interi sulla chirurgia mammaria e sulla ricostruzione della mammella. 

Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno e, durante il mese, si celebra anche il BraDay, la giornata mondiale per la consapevolezza della ricostruzione mammaria dopo interventi per tumore al seno.

In quest’ambito, il 27 e 28 Ottobre 2022, lIEO di Milano (Istituto Europeo di Oncologia), leader mondiale quale centro per la cura del tumore al seno, fondato da Umberto Veronesi, offre la possibilità formativa di due giorni interi – dal vivo- sulla chirurgia mammaria e sulla ricostruzione della mammella. 

Collegamento con la Clinica Torina di Palermo

La due giorni “live” prevede il collegamento simultaneo con multiple sale collegate in contemporanea presso centri che si occupano di senologia in Europa, tra cui la Clinica Torina di Palermo (unica Breast Unit della Sicilia collegata) che svolge da diversi anni questo tipo di interventi (in collaborazione con l’IEO); verrà allestita una sala per i corsisti che seguiranno  in diretta le immagini della sala operatoria Milanese con la moderazione dell’intera equipe che opera in Clinica Torina in relazione con l’IEO, composta dal chirurgo generale senologo Benedetto Di Trapani, dal chirurgo plastico Giuseppe Cuccia, dal chirurgo generale senologo Antonio Ciulla, dal chirurgo toracico Simone Tomasini.

Il trattamento delle pazienti affette da cancro al seno

Negli ultimi anni è cambiato il trattamento delle pazienti affette da cancro al seno, tutti i centri più avanzati, come quello della Clinica Torina (centro accreditato dalla Regione tra le Breast unit regionali), si basano su un approccio multidisciplinare che migliora la qualità della cura, ottenendo ottimi risultati in termini di sopravvivenza e qualità della vita delle pazienti trattate.

Assume un ruolo determinante l’integrazione tra terapia chirurgica demolitiva e ricostruttiva, il supporto psicologico e la fisioterapia. Diversi studi hanno dimostrato che, da un punto di vista psicologico, associare la chirurgia ricostruttiva alla parte demolitiva aiuta le pazienti a superare meglio la malattia, oltre a sentirsi curate, si sentono guarite poiché prive delle tipiche cicatrici deturpanti che i tradizionali interventi per l’asportazione del tumore lasciano alle pazienti.

Fasi intervento

”Come equipe sin dall’inizio, in costante contatto con l’IEO, abbiamo adottato questo approccio multidisciplinare – affermano il chirurgo senologo Benedetto Di Trapani e il chirurgo plastico Giuseppe Cuccia -, e da anni trattiamo a Palermo le pazienti affette da tumore al seno; durante lo stesso intervento il chirurgo senologo oncologo si occupa della parte demolitiva (togliendo parte o tutta la mammella), contestualmente, il chirurgo plastico si occupa della parte ricostruttiva (ricostruisce tutta la mammella o la rimodella se ne è stata tolta una parte), evitando in alcuni casi alla paziente di sottoporsi a più interventi. Nei casi di pazienti che dovranno sottoporsi dopo l’intervento a trattamenti chemio e o radioterapici si inserisce una protesi mammaria temporanea che verrà sostituita con quella definitiva una volta terminate le terapie, a completamento della ricostruzione.

Ricerca e tecnica intraoperatoria

Durante tali interventi viene utilizzata – precisano i chirurghi Di Trapani e Cuccia – la metodica della ricerca del linfonodo sentinella, con la tecnica a fluorescenza, che evita le radiazioni della tecnica classica e consiste nello sfruttamento di un determinato tipo di marcatore che, iniettato, si espande nel circolo linfatico arrivando al primo linfonodo dell’ascella che drena la linfa del tumore; si preleva questo linfonodo e si fa esaminare sul momento dal patologo e, solo in caso di positività al cancro, si pratica l’asportazione degli altri linfonodi. Questa tecnica intraoperatoria evita tanti svuotamenti ascellari che spesso generano esiti che compromettono alcune delle normali attività quotidiane. Si tratta di interventi complessi – concludono Benedetto Di Trapani e Giuseppe Cuccia – che fanno però parte del nostro quotidiano a Palermo, frutto di studi ed esperienza, arricchiti dall’amore per questo lavoro e con la soddisfazione di potere restituire il sorriso alle nostre pazienti.”

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