Tumori, l’allarme degli oncologi: “Ritardi nelle diagnosi causa pandemia, serve un Recovery plan”

L’Associazione Italiana di Oncologia Medica chiede una programmazione a medio e lungo termine sulla conservazione e implementazione dell’attività oncologica ospedaliera

ospedale

Crescono i tumori scoperti in fase avanzata a causa dei ritardi legati alla pandemia di Covid-19. A lanciare l’allarme è l’Associazione Italiana di Oncologia Medica. “Senza un’adeguata programmazione, con assegnazione di risorse e personale – avverte – le oncologie non saranno in grado di affrontare l’ondata di casi in fase avanzata stimati nei prossimi mesi e anni”.

E’ da ormai 24 mesi che il Covid-19 condiziona le vite di tutti. Anche sotto l’aspetto della diagnosi e delle cure delle patologie oncologiche. “Serve subito un Recovery plan, ovvero un Piano di recupero dell’oncologia, per colmare i ritardi nell’assistenza”, dichiarano i medici. Un monito che arriva alla vigilia del World Cancer Day, la Giornata mondiale contro il cancro, fissata per la giornata del 4 febbraio.

Tumori, calo degli screening e degli interventi

I dati sono chiari. “Nel 2020 in Italia si sono registrati circa 2 milioni e mezzo di screening in meno e ridotti del 18% gli interventi chirurgici oncologici, mentre l’assistenza domiciliare è disponibile solo nel 68% dei centri”. A renderlo noto è Saverio Cinieri, presidente Aiom.

Una situazione che continua a essere attuale, complice l’aumento di casi determinato dalla variante Omicron. “In queste settimane, la nuova ondata della pandemia causata dalla variante Omicron sta mettendo in crisi la gestione dei reparti di oncologia e l’attività chirurgica programmata è stata sospesa o rallentata, poiché le terapie intensive sono occupate da pazienti con Covid. I danni per le persone colpite da cancro rischiano di essere molto gravi, in quanto il successo delle cure dipende anche dai tempi brevi entro cui viene eseguito l’intervento chirurgico”.

“Necessaria programmazione a medio e lungo termine

“La crisi nell’assistenza sanitaria causata dalla pandemia non può più essere affrontata con iniziative estemporanee come è avvenuto finora; basate sull’apertura e chiusura dei reparti in relazione all’incremento del numero dei contagiati dal Covid-19″, ammonisce il presidente Aiom.

“Chiediamo alle Istituzioni – prosegue – di definire una programmazione a medio e lungo termine sulla conservazione e implementazione dell’attività oncologica ospedaliera. Soffriamo in particolare la mancanza di personale e di spazi. Sarebbe anche appropriato comprendere come la maggior parte dei trattamenti di oncologia medica venga effettuata in regime di Day-Hospital, permettendo ai pazienti di continuare, compatibilmente con la malattia e con le cure, una vita quanto più normale possibile”.

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