Una turista svizzera ha ordinato in un noto locale di Golfo Aranci (Sardegna) un’aragosta da 200 euro per liberarla in mare anziché mangiarla. L’animale era nell’acquario nel ristorante “Gente di Mare”, pronta per essere cucinata su richiesta di un avventore.
L’inaspettato salvataggio, immortalato in un video finito in rete che è diventato subito virale sui social, sta facendo discutere. In molti hanno espresso parole di apprezzamento per il nobile gesto della donna, altri invece sono rimasti contrariati.
“Anche io avrei fatto lo stesso”, ha commentato un utente su Facebook. E ancora: “Bravissima”. Qualcun altro ha ricordato che l’aragosta “per il dolore provato implode letteralmente su se stessa. Una delle morti più allucinanti a cui un essere vivente può andare incontro su questo pianeta”.
Non sono mancati, come spesso accade, anche opinioni contrarie. “Tutti gli animali che mangiamo soffrono quando muoiono. – hanno scritto altri -. Ma se non compriamo più carni il mercato crolla”.
Il proprietario del ristorante ha dichiarato all’Ansa che la signora “era felicissima, voleva fare un gesto buono”.
La turista era nel noto ristorante sardo, conosciuto per specialità di mare. Ha deciso di comprare l’aragosta quando un cliente l’ha scelto, mentre si muoveva placida sul fondo dell’acquario. L’idea che quel crostaceo potesse essere cucinato le ha provocato una stretta al cuore le è sembrata una atrocità.
La richiesta della donna è stata prontamente soddisfatta dai proprietari del ristorante, che non hanno esitato ad accontentarla.
“In un primo momento pensavo che stesse scherzando – ha raccontato all’Ansa Antonio Fasolino, titolare dell’attività -. poi ho capito che la signora diceva sul serio e voleva fare un gesto buono”.
Una volta convinto, Antonio ha preso l’aragosta dalla vasca e, dopo averla pesata, ha comunicato il costo ai due turisti: quasi due chili per un totale di circa 200 euro. Poi ha liberato il crostaceo in mare, dopo averlo accarezzato. L’impresa è stata catturata in video dal coniuge dell’animalista, successivamente condivisa sui social.