Turisti sconvolti dai disservizi di Palermo: l’appello delle “Sentinelle”

Ennesima umiliazione per una delle città più belle del Mediterraneo; turisti sconvolti dalla sporcizia e dai disservizi di Palermo

inquinamento

Nell’anno di Palermo Capitale della Cultura e di Manifesta12, il Comune di Palermo ha nominato le guide turistiche “Sentinelle della Bellezza”, in nome del comune interesse ed amore per una delle città più belle del Mediterraneo.

A seguito dell’ennesima delusione, causata dalla carenza dei servizi cittadini, oggi una delle guide più sensibili e attive in città ci propone un’analisi della situazione in cui sono costrette a lavorare queste “sentinelle”.

La nota dell’Associazione Comitati Civici di Palermo, descrive soprattutto la difficoltà nel cercare di “distrarre” i turisti dalla vista di tutte le carenze e i disservizi; quest’ultime umiliano e mortificano i cittadini e i lavoratori impegnati a promuovere costantemente l’immagine di una splendida città in evidente ed inarrestabile declino.

L’APPELLO DELLA GUIDA TURISTICA AL SINDACO

Senza entrare nel merito di quanto abbia pagato la Red Bull per bloccare la città, la mia frustrazione la scatenano le parole del sindaco che sottolinea quanti siamo miopi noi che non capiamo il ritorno di immagine che questo spot può dare. Da guida turistica, che con i turisti ha a che fare ogni giorno, vorrei dire al sindaco, che forse con un turista “vero” non si è mai confrontato, che non ha senso fare gli spot se poi ai visitatori che arrivano si mostra una città allo sbando.” – ammette la sentinella.
“Se solo il suo ego e la sua “visione” gli consentissero di ascoltare il grido d’allarme che gli lanciamo costantemente, allora forse capirebbe l’umiliazione del sentirsi dire testualmente che “l’impatto dell’arrivo in città è stato traumatico” per via della munnizza e delle discariche a ogni angolo.
Capirebbe quanto sia umiliante portare i turisti alla Cala e, tra macchine che sfrecciano e lavori in corso, ci si rende conto che l’acqua è in realtà un lago stagnante di liquami.” continua.


“È bello leggere sulle guide che in piazza Marina si può ammirare uno degli alberi monumentali più grandi d’Europa, ma è poi imbarazzante vedere che i ficus di Piazza Garibaldi sono da anni recintati con il classico nastro bianco e rosso con un misero foglio A4 dentro la foderina di plastica trasparente con su scritto “albero monumentale”
.

Vorrei anche dire che è caratteristico passare dal mercato del Capo, diventa però umiliante vedere lo sguardo attonito dei turisti quando, si imbattono sulla perenne discarica di materassi, mobili e cassonetti marci e puzzolenti sempre colmi…


E quando ti chiedono di vedere il lungomare? Fino ai tempi prima del covid almeno potevi fare una passeggiata sulle Mura delle Cattive e vedere il mare dall’alto.
Oggi la cancellata delle Mura è sbarrata
. Si vedono solo le erbacce crescere tra i gradini e sulle pareti, e vedere il lungomare diventa dare un’occhiata a una strada trafficata con aiuole abbandonate, sporche e piene di rifiuti.
Poi decidi di portarli a vedere la chiesa dello Spasimo, raccontando con orgoglio che da lì è partita la rinascita del centro storico negli anni ’90. Tu racconti della rinascita e vedi il loro sguardo perplesso davanti a zone transennate (con il fatidico nastro bianco e rosso) e erba infestante alta più di un metro. Quando chiedi spiegazioni al custode di turno, ti dice che hanno mandato svariate mail all’ufficio competente, senza però ricevere mai una risposta. E ti senti dire dai turisti che, se questo splendido monumento fosse in un’altra città, sarebbe sicuramente un luogo curato, invitante, pieno di vita.


Queste sono solo alcune delle numerose situazioni che vive quotidianamente chi ha a che fare davvero con i turisti.
Quanto si fanno gli spot che saranno visti da milioni di persone, che potrebbero diventare potenziali turisti, bisognerebbe essere sicuri di offrire davvero una città all’altezza. Ma le nostre lettere, proteste, segnalazioni cadono costantemente nel vuoto perché ormai è chiaro che i nostri amministratori evidentemente vivono in un universo parallelo e della città vera non gli importa nulla. Se no avrebbero l’umiltà di ascoltare chi davvero si confronta ogni giorno con la delusione e sbigottimento dei visitatori

Ecco alcune foto:

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