Turno di notte, puoi chiedere l’esonero per legge: la via d’uscita legalissima che in pochi conoscono | Non li devi fare mai più

Turno di notte - fonte pexels - palermolive.it

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Non tutti i lavoratori sono abili al lavoro notturno, ci sono alcuni in casi in cui si può essere sollevati

Il lavoro notturno è definito come l’attività lavorativa svolta per almeno 7 ore consecutive che comprendano l’intervallo tra la mezzanotte e le 5 del mattino. Secondo questa definizione, ad esempio, un infermiere svolge lavoro notturno se il suo turno in ospedale va dalle ore 23:00 alle 06:00 del mattino successivo.Il lavoro notturno non è semplicemente qualsiasi attività lavorativa svolta di notte, ma un aspetto regolato in maniera netta dalla legge e che prevede doveri specifici per le aziende che lo impiegano.

La legge stabilisce inoltre dei criteri chiari per inquadrare i cosiddetti ‘lavoratori notturni’, ovvero quei lavoratori che lavorano nel periodo notturno per almeno una parte del proprio orario di lavoro, laddove il proprio contratto collettivo di riferimento (o CCNL) lo stabilisca. Vale anche per coloro che lavorano per almeno tre ore nel periodo notturno durante il proprio orario di lavoro ‘normale’ e per un minimo di ottanta giorni lavorativi l’anno, nei casi in cui questo aspetto non sia regolato da un CCNL.

Comprendere il funzionamento del lavoro notturno è essenziale, poiché presenta limiti e caratteristiche peculiari rispetto al lavoro diurno. Queste differenze devono essere considerate dalle aziende per garantire il rispetto dei diritti dei dipendenti. Durante il turno notturno, i lavoratori si trovano ad affrontare sfide specifiche, tra cui l’adattamento a ritmi circadiani alterati e la gestione della stanchezza e del sonno.

Inoltre, il lavoro notturno può esporre i dipendenti a rischi particolari, come l’isolamento, l’aumento dello stress e una supervisione meno costante da parte dei responsabili. In genere, il lavoro notturno rappresenta un obbligo a cui il dipendente non può sottrarsi, laddove gli venga richiesto. Il lavoro notturno è considerato usurante e non è adatto a tutti i lavoratori, sia per motivi di salute sia per condizioni personali o familiari.

Cos’è il lavoro notturno e chi può svolgerlo

La legge prevede che possono essere considerati lavoratori notturni coloro che, abitualmente, prestano servizio in questo orario o che vi dedicano almeno 80 giorni lavorativi all’anno. Tuttavia, vi sono categorie di persone che non possono essere obbligate a svolgere turni notturni, come genitori di figli piccoli, soggetti con disabilità a carico o lavoratori con specifiche patologie.

La normativa garantisce l’esonero dal lavoro notturno a determinate categorie di lavoratori. Tra questi vi sono le madri o i padri conviventi di bambini minori di 3 anni, i genitori affidatari di figli minori di 12 anni, le donne in gravidanza fino all’anno di vita del bambino, e chi ha a carico persone disabili riconosciute dalla legge. Inoltre, anche i lavoratori che, a causa di patologie o condizioni di salute specifiche, non possono più svolgere attività notturne possono richiedere l’esonero presentando certificazioni mediche adeguate. Il diritto all’esonero è riconosciuto dalla legge e non può essere negato dal datore di lavoro.

Turno di notte - fonte pexels - palermolive.it
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Procedure per ottenere l’esonero

Per richiedere l’esonero dal lavoro notturno, il lavoratore deve inoltrare una comunicazione scritta al datore di lavoro, allegando la documentazione necessaria. Questo può includere certificati medici, attestazioni di nascita o certificazioni di disabilità. Nel caso di motivi di salute, è necessario sottoporsi a visite mediche e accertamenti prescritti dal medico curante o aziendale, che potrà emettere un certificato di inidoneità. L’esonero può essere temporaneo o definitivo, a seconda della gravità della situazione e dei successivi controlli medici che il datore di lavoro può richiedere ogni due anni.

Il datore di lavoro è obbligato a rispettare le disposizioni di legge in materia di lavoro notturno, sia garantendo la tutela della salute dei lavoratori sia esentando chi ne ha diritto. Inoltre, prima di assegnare un dipendente al turno notturno, deve sottoporlo a visite mediche preventive e periodiche, assicurandosi che sia idoneo a svolgere l’attività in quell’orario. Qualora un lavoratore esentato dal turno di notte venga comunque inserito, egli può rivolgersi agli organi di vigilanza o agire per vie legali per far valere i propri diritti.