‘U picciriddu’ in pachina, perché Dybala non gioca mai nell’Argentina ai Mondiali 

Zero minuti in campo, tre partite già in panchina. Nei tre match della fase a gironi contro Arabia Saudita, Messico e Polonia Paulo Dybala è rimasto dietro le quinte. Adesso che l’Albiceleste ha conquistato la qualificazione agli ottavi spera che un po’ di spazio ci sia anche per lui.

Il calendario propone come prossimo avversario l’Australia, ma a quanto si apprende al momento U picciriddu, come amavano chiamarlo i tifosi del Palermo, rimarrà in panchina. Ma quali sono le ragioni che spingono il commissario tecnico, Scaloni, a lasciarlo ai margini della Seleccion?

L’impressione è che non abbia convinto abbastanza l’allenatore a dargli pienamente fiducia. Ai Mondiali in Qatar è arrivato per il rotto della cuffia, rischiando il taglio clamoroso alla vigilia della Coppa per le perplessità manifestate dallo staff e la reticenza nell’inserire in lista calciatori dai muscoli di cristallo e non perfettamente integri.

Al quesito della panchina riservata a Dybala ha risposto il ct dell’Argentina in persona.

 

“Se sta fuori, è una decisione solo tecnica – ha ammesso Scaloni -. Paulo sta bene, non ha alcun problema fisico. Sta dando il suo contributo al gruppo fuori dal campo. Ovviamente avrebbe voglia di giocare di più, ma non è detto questo non accada nelle prossime partite del Mondiale”.

L’ultima gara giocata risale a giugno scorso, in finale di Supercoppa dei Campioni d’Europa e della Conmebol: finì 0-3 per l’Argentina. I tifosi del Palermo riusciranno ad ammirare il proprio ex bomber nei campi del Qatar?