Nessun segno di pentimento, nessun elemento di “resipiscenza” è emerso dalle sue parole davanti al gip. Claudio Campiti, il 57enne che ha compiuto la strage domenica a Fidene, uccidendo quattro donne e ferendo altre due persone nel corso di una riunione di condominio, nel primo confronto con i magistrati non ha fornito alcun elementi sui “punti chiave” della vicenda.
“Ero esasperato – ha detto – per le condotte ‘mafiose’ tenute da anni in suo danno dagli organi deliberanti del Consorzio”. Nei suoi confronti il gip ha confermato il carcere disponendo anche il regime di sorveglianza.