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Uccisa mentre prende il sole: l’uomo confessa con il coltello ancora in mano

Una donna è stata accoltellata mentre prendeva il sole sull’Isola dei Morti, Elisa Campeol, una barista di 35 anni originaria di Pieve Soligo, in provincia di Treviso, è stata uccisa così da un suo coetaneo. Subito dopo aver commesso il delitto, il presunto assassino si è costituito presentandosi in caserma con ancora il coltello in mano. Pare che la vittima e l’aggressore non si conoscessero. Le indagini sono affidate ai carabinieri del del comando provinciale di Treviso oltre ai militari della compagnia di Vittorio Veneto.

NUMEROSE COLTELLATE

Elisa Campeol avrebbe riportato numerose ferite d’arma da taglio al corpo, compatibili con un coltello da cucina. Dai primi accertamenti cadaverici, è emerso che l’omicidio si sarebbe consumato circa 30 minuti prima del rinvenimento del cadavere. Potrebbe essere morta dissanguata. Saranno comunque le indagini autoptiche a definire la circostanza del delitto e l’esatta dinamica micidiaria. Per ora, è certo che Elisa sia stata assalita mentre prendeva il sole sul fiume Piave. Lo comproverebbero le tracce di sangue sui sassi dove la vittima aveva disposto il lettino e la crema solare, poco distante dal punto dell’aggressione.

LA VITTIMA E L’ASSASSINO NON SI CONOSCEVANO. UNA COLLUTTAZIONE PRIMA DELL’OMICIDIO

Il presunto assassino di Elisa è un uomo di 35 anni, residente a Col San Martino, cittadina del Trevigiano. L’uomo, di cui non sono note le generalità, si è presentato presso gli uffici della caserma di Valdobbiadene per costituirsi. Stando a quanto si è appreso la vittima e l’assassinio non si sarebbero conosciuti. Dai primi accertamenti sul cadavere è emerso che, oltre alle numerose coltellate, sul corpo della ragazza fossero presenti diverse ferite alle braccia, dovute quasi certamente a una colluttazione. Sulla scena del crimine stanno lavorando gli specialisti della scientifica e gli uomini del comando provinciale di Treviso oltre ai militari della compagnia di Vittorio Veneto.

Published by
Pippo Maniscalco