Uccisa mentre telefona al figlio: “Tuo padre mi sta picchiando”

Una tragedia annunciata, perché prima di essere uccisa la donna era finita diverse volte in ospedale per le botte prese dal marito

Per cercare di fermare la furia del marito che la stava pestando, nella loro casa nel quartiere di Borgo Rivo, a Terni, Zenepe Uruci di 56 anni, ha mandato un messaggio vocale al figlio prima di essere uccisa.

«Parla con papà, parla con papà che sta facendo il matto». Il giovane ha capito che c’era qualche problema e si è affrettato a chiamare il padre, Xhafer Uruci, 62 anni. Quando gli chiede di fermarsi, di calmarsi e lasciare stare la madre, la rabbia del padre diventa una furia. «Che cosa sto facendo? ─ ha urlato al telefono ─. Te lo faccio vedere io che cosa faccio. Faccio un casino. Stasera di sicuro non ci arrivi a parlare a tua madre. Prendo un coltello!»

Quando è arrivata la polizia, la donna era già morta

Il ragazzo, 28 anni, poi ha sentito solo urla, tante urla, il rumore di qualcosa che si rompeva e, infine, silenzio. Ha riattaccato e ha composto il numero della madre. Ma non ha risposto nessuno. Molto preoccupato ha chiamato la sorella e le ha chiesto di andare a casa dei genitori. Subito dopo, ha chiamato la polizia. Quando gli agenti sono arrivati e sono entrati in casa, hanno trovato il corpo di Zenepe coperto di sangue, ferito da tanti fendenti, tra cui uno al collo che probabilmente l’ha uccisa. La figlia, in lacrime, era piegata sul corpo della madre morta mentre l’assassino stava in silenzio poco distante.

Una tragedia annunciata

La coppia era di origini albanesi ed era arrivata a Terni più di vent’anni fa. A Zenepe la conoscevano in tanti, perché per diciotto anni ha lavorato nella pescheria “L’isola che non c’è”. Ma per questo ennesimo femminicidio si può davvero parlare di tragedia annunciata. La moglie era finita diverse volte in ospedale per le botte prese dal marito. L’ultima volta, nemmeno tanto tempo fa, era stata pestata in strada, e il marito le aveva rotto una spalla. A chi cercava di darle conforto, e la  invitarla a denunciare, lei, però, avrebbe sempre detto di no. Non pensava che sarebbe stato possibile lasciarlo, non aveva nessuna intenzione di denunciarlo. Adesso il marito si trova nel carcere di Sabbione con l’accusa di omicidio aggravato.

Foto frame Tg5

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