Uccise la fidanzata con 57 coltellate, esce dal carcere perché obeso e depresso

Obeso, affetto da sindrome ansioso-depressiva, borderline e narcisistica. Con queste motivazioni, il Tribunale di sorveglianza di Torino ha deciso di concedere gli arresti domiciliari a Dimitri Fricano, il 35enne di Biella che sta scontando la pena a 30 anni di reclusione per aver ucciso la sua fidanzata, Erika Preti, con 57 coltellate. 

L’omicidio

Era la mattina dell’11 giugno del 2017 quando Dimitri uccise Erika, 28 anni, dopo una banale lite durante una vacanza in Sardegna. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la ragazza lo aveva rimproverato per aver fatto troppe briciole sul tavolo. Lui, innervosito, le avrebbe risposto con offese e insulti, fino a colpirla con un fermacarte in pietra appoggiato sul tavolo, finendo per ucciderla con 57 coltellate.   

Poco dopo il delitto, l’uomo parlò di un tentativo di rapina finita male ma un mese dopo si presentò in Procura a Biella per confessare l’omicidio.

“Non è compatibile con il regime carcerario”

La condanna a 30 anni di reclusione è diventata definitiva l’anno scorso, nell’aprile 2022. Ora il tribunale ritiene che Fricano non sia più “compatibile con il regime carcerario”, per il suo stato di salute. Peserebbe 200 chili e sarebbe depresso. In aggiunta, viene fatta menzione “dell’impossibilità di seguire una dieta all’interno del carcere, creando dunque un pericolo di vita legato al rischio cardiovascolare”. 

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