Il gip di Ragusa ha convalidato il fermo del 18enne accusato dell’omicidio di Marouene Slimane, l’uomo tunisino di 30 anni ucciso all’alba di Capodanno nei pressi della discoteca “La Dolce Vita”, a Vittoria.
La difesa aveva chiesto una misura alternativa, considerata la giovane età del ragazzo, da poco maggiorenne, e il fatto che ha subito ammesso le sue responsabilità. Il giudice ha tuttavia accolto la richiesta del sostituto procuratore ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il 18enne, pertanto, rimane in isolamento nella casa circondariale di contrada Pendente a Ragusa. Questa mattina è in programma presso il tribunale per i minorenni di Catania l’udienza di convalida per gli altri due accusati, entrambi 15enni.
Intanto le indagini sul delitto proseguono. Ieri è stata eseguita nel cimitero di Vittoria l’autopsia sul corpo della vittima dal medico legale Giuseppe Algieri. Presente anche il tossicologo forense Pietro Zuccarello. Gli esiti degli esami si conosceranno tra 90 giorni.
L’uccisione di Marouene Slimane sarebbe scaturita dagli apprezzamenti rivolti dall’uomo ad una ragazza. Il gruppo, composto dai tre giovani romeni, lo avrebbe atteso fuori dal locale per poi assalirlo con spranghe e un coltello. Quando la polizia, allertata da alcuni presenti, è giunta sul posto, il tunisino era già morto.
Il 18enne, davanti al Gip Ivano Infarinato, ha ammesso di aver partecipato all’aggressione insieme ai due quindicenni e di aver avuto un coltello. Ha anche sostenuto di aver cercato di fermare il pestaggio e di essere rimasto ferito.
Dopo aver lasciato a terra Slimane, il gruppo è andato in ospedale per farsi medicare. Poi è tornato indietro, a bordo di un’auto, per riprendere il motorino di uno dei due minori. Lì i carabinieri li hanno fermati.