Ulteriore stretta al Reddito di cittadinanza, stop al beneficio al primo rifiuto di un’offerta di lavoro

Decade il concetto di offerta di lavoro “congrua”: al primo rifiuto il beneficio sarà sospeso

reddito di cittadinanza

Nuova stretta al reddito di cittadinanza in seno alla manovra 2023. Dopo una nottata fatta di discussioni e votazioni, la commissione Bilancio della Camera ha dato il via libera al mandato ai relatori Roberto Pella (Fi), Paolo Trancassini (Fdi) e Silvana Comaroli (Lega).

Il testo licenziato adesso dovrà arrivare in aula a Montecitorio domani mattina; il voto di fiducia è previsto per venerdì sempre in mattinata.

Reddito di cittadinanza, nuova stretta all’erogazione del beneficio

La nuova regola che interesserà i percettori di reddito di cittadinanza è relativa al rifiuto di un’offerta di lavoro. Lo stop all’erogazione del beneficio arriverà, infatti, già nel momento in cui si dovesse dir di no alla prima offerta di lavoro, anche se questa non verrà considerata “congrua”. Con questo termine si intendeva una proposta di occupazione compatibile con le proprie capacità e competenze, con una retribuzione superiore del 20% rispetto all’assegno e ubicata a una distanza entro 80 km dalla residenza del candidato o comunque raggiungibile entro 100 minuti con il trasporto pubblico.

Con l’eliminazione del requisito “congrua” per l’offerta di lavoro rifiutabile, insomma, il beneficio sarà sospeso prima rispetto al passato, togliendo di fatto ai percettori la possibilità di rifiutare il lavoro offerto senza perdere il reddito di cittadinanza. 

 

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