Un algoritmo per il trattamento del cancro al seno: il progetto di Alessia Bono, ricercatrice di UNIPA – VIDEO

Un algoritmo per la ricerca! Alessia Bono, Dottoressa di ricerca in Scienze Molecolari e Biomolecolari del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche dell’Università di Palermo, ha ottenuto il Grant Post-Doctoral Fellowship 2025, finanziato dalla Fondazione Umberto Veronesi.
Il suo progetto ambizioso, Breast (Breast canceR Enhanced AI Supported Therapy), si propone di sviluppare un algoritmo avanzato di intelligenza artificiale per combattere il cancro al seno triplo negativo, una delle forme più aggressive di cancro al seno. In un’intervista rilasciata a Palermolive, Alessia ci ha spiegato come funziona lo sviluppo di questo algoritmo innovativo e come potrà aiutare gli oncologi nella scelta dei protocolli terapeutici personalizzati per i pazienti.
L’intervista
“Il nostro obiettivo è creare un algoritmo in grado di analizzare il profilo proteomico e i dati clinici dei pazienti con cancro al seno, in particolare quelli affetti da forma triplo negativa, una tipologia difficile da trattare. L’algoritmo dovrà analizzare questi dati per fornire agli oncologi le informazioni necessarie a scegliere la terapia più adatta per ciascun paziente. Vogliamo che l’algoritmo sia integrato in un’interfaccia semplice da utilizzare, dove il medico potrà inserire i dati del paziente e ricevere in cambio una proposta di trattamento personalizzato”.
Qual è l’origine di questa idea? Hai incontrato delle difficoltà durante il percorso di ricerca?
“L’idea è nata da un primo approccio all’uso delle tecniche di machine learning e intelligenza artificiale insieme al mio team. In realtà, lavoriamo su queste metodologie da alcuni anni, ma le difficoltà maggiori si sono presentate nella raccolta dei dati. Per allenare correttamente un algoritmo di intelligenza artificiale, i dati non sono mai abbastanza. Abbiamo dovuto raccoglierli da fonti diverse, incrociarli e uniformarli, affinché potessero essere interpretati correttamente dall’algoritmo. Questo processo richiede molta attenzione e precisione. Mi aspetto comunque di ottenere un algoritmo altamente efficace e in grado di supportare realmente i medici”.
Quale futuro vedi per l’intelligenza artificiale in medicina?
“L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo, e la medicina non fa eccezione. Non credo che possa sostituire i medici, ma piuttosto supportarli nel loro lavoro quotidiano. Gli oncologi, ad esempio, potranno beneficiare di strumenti avanzati che velocizzano e migliorano la loro capacità di analizzare i dati, per scegliere la terapia migliore per ogni paziente. Questo supporto potrebbe portare a diagnosi più rapide e trattamenti più mirati, con l’obiettivo di migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti”.