Sabato mattina all’hotel San Paolo Palace di Palermo si è tenuta la Convention di Fratelli d’Italia per fare un bilancio del primo anno del Governo Meloni. Erano presenti in rappresentanza del governo nazionale il ministro delle Pari Opportunità Eugenia Roccella, il ministro degli Affari Europei Raffaele Fitto, il viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, il viceministro alla Giustizia Andrea Dalmastro, la deputata nazionale Carolina Varchi e il senatore della Repubblica Raoul Russo.
Un primo tema trattato è stato quello relativo alle pari opportunità con particolare riferimento alle famiglie. “È al centro di tutti i provvedimenti che ha preso il governo e non solo della mia attività”, ha dichiarato il ministro Roccella. Difenderla non significa concentrarsi solo sulla natalità e sulla difesa della famiglia, ma farne il riferimento essenziale dell’azione di governo. Fin dalla prima finanziaria abbiamo aumentato l’assegno unico, ma non è tutto. Sostituzione del reddito di cittadinanza, adozione dell’assegno di inclusione e detassazione dei fringe benefit per lavoratori con figli sono misure mirate al sostegno di famiglie e all’abbattimento della povertà infantile”
Un confronto a cui hanno assistito attentamente anche le donne del gruppo Palermo di Fratelli d’Italia, capitanate dalla vicecapogruppo Germana Canzoneri, Tersa Leto e Tiziana D’Alessandra.
Spazio poi all’economia nel Sud Italia con le parole del ministro Fitto: “In Sicilia si passa da poco più di 50 Comuni che facevano parte delle due Zes all’intero territorio regionale: penso che questo sia una risposta così chiara ed evidente che sinceramente supera ogni critica. Trovo assolutamente incredibile che il dibattito possa concentrarsi sulla governance della Zes piuttosto che sulla rilevanza che tutto il Mezzogiorno d’Itala, dopo una trattativa con la Commissione europea, rientri nella Zes unica.
I tempi per l’assegnazione dei fondi Fsc alle Regioni – ha continuato Fitto – sono immediati. Ieri abbiamo firmato il primo accordo i coesione con la Liguria, l’obiettivo è di chiudere rapidamente gli accordi con tutte le Regioni. Ma c’è un modello nuovo: non si danno i soldi e poi si vede quello che succede, ma si stabilisce cosa fare in modo specifico, con che tempi e con quali modalità, e poi si assegnano le risorse
Altro tema caldo è stato quello sulla giustizia. Il viceministro Andrea Delmastro è stato chiaro: “La grande sfida di Giorgia Meloni è superare quel clima da curva da stadio fra ultras garantisti e ultras giustizialisti. Io sono garantista perché credo nelle garanzie e sono giustizialista perché credo nella giustizia, ciò vuol dire dare garanzie a indagati e imputati ma non privare la magistratura di un solo strumento per contrastare il crimine organizzato, comprese le intercettazioni“.
Nel corso della giornata un altro argomento al centro della convention e di conseguenza del lavoro del governo è la lotta alla mafia: “Noi faremo solo passi avanti nella lotta a Cosa nostra e alle altre mafie. Avremo la schiena dritta e non ci faremo confondere da certa stampa o dalla solita demagogia del centrosinistra”, ha dichiarato il senatore Raoul Russo.” Abbiamo eletto una donna presidente Antimafia, nonostante un fuoco di sbattimento infame”.
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