Ambiente e tecnologia

Un cavallo maltrattato a Tokio (VIDEO). Gli animalisti: «Abolire sport equestri»

Durante la gara di pentathlon moderno femminile alle Olimpiadi di Tokyo si è verificato un episodio di maltrattamento di un cavallo che ha causato discussioni tuttora in corso e che ha spinto alcuni movimenti ambientalisti a chiedere l’abolizione completa degli sport equestri per salvaguardare il benessere degli animali.

L’episodio di cui si è discusso risale al 6 agosto e ha coinvolto il cavallo Saint Boy, che durante la gara ha mostrato molti segni di sofferenza: orecchie all’indietro, agitazione della coda, occhi dilatati, irrequietezza, riluttanza a saltare gli ostacoli. L’atleta tedesca a cui il cavallo era stato assegnato, Annika Schleu, favorita per l’oro, era estremamente tesa, piangeva e frustava e speronava ripetutamente l’animale perché le obbedisse. In un video si è vista anche l’allenatrice di Annika Schleu, Kim Raisner, incitare l’atleta a frustare il cavallo e colpirlo a sua volta con un pugno.

NEL PENTATHLON ACCOPPIAMENTI SORTEGGIATI

Occorre precisare che a differenza del classico sport equestre dove cavalli e fantini si allenano insieme da anni, gli atleti e le atlete del pentathlon moderno devono però cavalcare cavalli che non conoscono. I cavalli vengono infatti sorteggiati appena venti minuti prima della partenza, quindi gli atleti e le atlete hanno poco tempo per prendere confidenza. Comunque a causa dell’episodio ai Giochi olimpici, l’allenatrice Raisner è stata squalificata dall’UIPM. Che è la federazione sportiva internazionale riconosciuta dal CIO che governa lo sport olimpico del pentathlon moderno. Sempre la federazione ha poi riferito che Saint Boy stava bene e che era tornato nella sua scuderia.

ATTENTI AI SEGNALI DI DISAGIO DEGLI ANIMALI

Le immagini di Saint Boy, Annika Schleu e Kim Raisner hanno causato molte reazioni sui social network e parecchi commenti sui giornali. Secondo alcuni l’episodio ha contribuito a mostrare l’evoluzione dell’opinione pubblica sul benessere degli animali anche nelle pratiche sportive. E ha ridato spazio all’ipotesi di abolire gli sport equestri. Per quanto riguarda il pentathlon moderno, il fatto che gli atleti e le atlete siano associate ai loro cavalli per sorteggio appena venti minuti prima della partenza rappresenta una sfida unica nel mondo dello sport. E uno degli elementi che conferiscono a questa specifica disciplina la sua particolarità e imprevedibilità.

Su questa regola non è d’accordo anche l’etologa Hélène Roche, ed ha spiegato perché. Secondo lei dovrebbero essere soddisfatte due principali condizioni: permettere all’animale di entrare in contatto con i suoi simili e assicurargli libertà di movimento. Inoltre ha aggiunto che «è necessario anche essere costantemente attenti ai suoi segnali di disagio e saper rispettare le sue capacità fisiche e cognitive». Una volta soddisfatte le esigenze primarie dell’animale è possibile allenarli, secondo lei.

PER GLI ANIMALISTI OCCORRE ABOLIRE GLI SPORT EQUESTRI

Altri animalisti invece hanno assunto posizioni diverse e più radicali. Hanno sostenuto che non è accettabile indirizzare l’esistenza di un cavallo verso lo svolgimento di compiti, prestazioni e aspettative umane. L’obiettivo dei metodi che mettono al centro il cavallo e di quelli più tradizionali sono insomma gli stessi. Utilizzare un essere senziente per il piacere e la soddisfazione degli esseri umani, che si tratti di guadagno, tempo libero, prestazioni, e così via. Per diversi gruppi di attivisti animalisti, quel che dovrebbe essere centrale è il consenso degli animali. O, per lo meno, si deve mettere in discussione delle pratiche di allevamento in cui agli animali vengono imposte una serie di pratiche che non contribuiscono al loro bene. E dove ogni ribellione è punita con atti di maltrattamento.

ANNUNCIATA REVISIONE DEL PENTATHLON MODERNO

Qualche giorno fa, e a seguito dell’episodio che ha coinvolto Saint Boy, Annika Schleu e Kim Raisner, la UIPM ha annunciato una revisione del regolamento del pentathlon moderno in vista delle Olimpiadi di Parigi del 2024. E il rafforzamento dell’importanza del benessere del cavallo. La gara potrebbe essere semplificata, con un percorso più breve e ostacoli più bassi.

Published by
Pippo Maniscalco