“Un giorno in più”: è il titolo del nuovo cortometraggio scritto e diretto da Fabio Bagnasco.
Una storia contemporanea, liberamente ispirata al “De brevitate vitae”, il decimo libro dei “Dialoghi” del filosofo romano Lucio Anneo Seneca.
Il melodramma incrocia i toni brillanti, tra doppie identità e incursioni nel mistero del tempo.
Proprio quest’ultimo, nell’accezione più trasversale, è il protagonista del racconto: la trama è accompagnata dal senso del rimpianto, ma anche dalla speranza.
Un sentimento che si intreccia alla consapevolezza di una fine inevitabile, alla quale la vita conduce gli esseri umani, spesso disarmati.
I tratti lievi e persino divertenti, tuttavia, non mancano.
Il personaggio principale, la cui identità non è quella apparente, si muove scosso da un sentimento nostalgico.
Ma lo spettatore rimarrà fortemente sorpreso dall’evoluzione inaspettata della storia, nella quale trova spazio anche un prezioso omaggio a Franco Battiato, genio e innovatore della musica che fu anche regista.
Fabio Bagnasco e Francesca Scaglione sono gli autori del soggetto di “Un giorno in più”.
La sceneggiatura, invece, porta la firma di Filippa Gracioppo.
Le riprese dovrebbero tenersi a partire dalla prossima estate.
“L’omaggio a Franco Battiato – sottolinea Fabio Bagnasco – è volutamente discreto e sottile e nasce dal rapporto, personale e professionale, avuto con lui nell’arco di un trentennio“.
Il regista palermitano e l’artista catanese, infatti, lavorarono insieme in occasione della produzione di due docufilm “Auguri Don Gesualdo” e “Attraversando il bardo”.
Due opere dirette dal Maestro, scomparso il 18 maggio del 2021, rispettivamente nel 2010 e nel 2014.
La prima è dedicata alla vita dello scrittore Gesualdo Bufalino, la seconda alle esperienze post – mortem e alle credenze buddiste.
“Mi sono reso conto – spiega il regista palermitano, che di recente ha ottenuto uno straordinario successo, anche internazionale, con il cortometraggio “Argos“, liberamente ispirato alla figura di Leonardo Sciascia – che il contesto era quello giusto”.
Ovvero, un progetto che cita anche altri “immaginari filmici”, come precisa lo stesso Fabio Bagnasco.