«Un infiltrato nel Palazzo dei veleni»: il ricordo del giudice Costa a 40 anni dalla morte

Avverrà il 6 agosto in in un Incontro –dibattito a piazzetta Bagnasco. Un’occasione per fare il punto sulla lotta alla mafia. A promuoverlo è l’associazione “Per onorare la memoria dei Caduti nella lotta contro la mafia” in collaborazione con l’associazione “Piazzetta Bagnasco” e con il contributo dell’associazione “Emanuele Piazza”.

 

Vengo in un ambiente dove non conosco nessuno, sono distratto e poco fisionomista. Sono circostanze che provocheranno equivoci. In questa situazione è inevitabile che il mio inserimento provocherà anche dei fenomeni di rigetto. Se la discussione però si sviluppa senza riserve mentali, per quanto vivace, polemica e stimolante, non ci priverà di una sostanziale serenità. Ma ove la discussione fosse inquinata da rapporti d’inimicizia, d’interlocutori ostili e pieni di riserve, si giungerà fatalmente alla lite.

Queste furono le parole del nisseno Gaetano Costa, nel 1978 nominato Procuratore capo di Palermo. Una carica che,  dai più del “Palazzo” non fu giudicata positiva. Nei primi mesi del suo lavoro, Costa strinse un forte sodalizio con il capo dell’Ufficio Istruzione Rocco Chinnici, sodalizio che vide i due uomini incontrarsi spesso nell’ascensore di servizio per discutere delle indagini lontani da occhi e orecchie indiscrete.

UNA FORTE DEDIZIONE AL LAVORO

Era il periodo delle indagini orientate sul filone della mafia italo-americana, il traffico di droga USA-Sicilia e le famiglie palermitane degli Spatola, dei Gambino e degli Inzerillo. La sua dedizione al lavoro, la profonda conoscenza del fenomeno mafioso, l’essere continuamente in prima fila nella lotta alla criminalità organizzata furono considerati elementi bastevoli per decretarne l’uccisione. Che avvenne, per mano di un killer solitario davanti un’edicola della centralissima via Cavour il 6 agosto del 1980, un giorno prima che partisse con la famiglia per le isole Eolie in vacanza. 

A 40 anni dalla sua morte per mano mafiosa, il ricordo del Giudice Gaetano Costa, in un Incontro –dibattito, avverrà il 6 agosto in piazzetta Bagnasco; occasione per fare il punto sulla lotta alla mafia. 

 

“Un infiltrato nel palazzo dei veleni. A che punto è la lotta alla mafia” è il titolo dell’incontro, in programma alle 18.30 di giovedì 6 agosto in piazzetta Bagnasco,  dedicato alla memoria del Procuratore della Repubblica di Palermo, Gaetano Costa, del quale proprio il  6 agosto ricorre il 40mo anniversario della sua morte.A promuoverlo è l’associazione “Per onorare la memoria dei Caduti nella lotta contro la mafia” in collaborazione con l’associazione “Piazzetta Bagnasco” e con il contributo dell’associazione “Emanuele Piazza”.

Un pomeriggio che si preannuncia interessante in virtù del parterre di presenze che, attraverso la figura del giudice Costa, contribuirà a fare il punto su quanto raggiunto oggi nella lotta alla criminalità mafiosa.

A intervenire saranno: Donato Didonna, presidente dell’associazione “Piazzetta Bagnasco”; Carmine Mancuso, presidente dell’associazione “Per onorare la memoria dei Caduti nella lotta contro la mafia”; lo storico Giuseppe Carlo Marino; i giornalisti Angelo Mangano, Felice Cavallaro, Francesco Viviano e Lillo Miceli. Saranno presenti anche numerose autorità cittadine.

A offrire  un ritratto quanto mai vivo e attuale del Procuratore della Repubblica, ucciso dalla mafia il 6 agosto del 1980, sarà il figlio, l’avvocato Michele Costa Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.

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