Hanno creato molte polemiche le parole che ha scritto su Facebook don Michele Crociata, un prete di Castellammare del Golfo, sulla gestione della violenza domestica. In pratica nel post invita le mogli a nn denunciare abusi e violenze, perché “tra marito e moglie … può capitare”. Non solo. Accusa anche chi non è d’accordo con lui di non ragionare da cristiano, diventando aggressivo con chi, come lui, in relazione all’unità familiare come priorità invece pensa e agisce da cristiano.
Recentemente c’è stata la condanna all’ergastolo di Antonino Borgia, l’imprenditore di Partinico accusato di aver ucciso nel 2019 con dieci coltellate Ana Maria Lacramioara Di Piazza. Il giorno dopo Gianfranco Criscenti, un giornalista dell’Ansa, commentando la sentenza su Facebook ha scritto un appello alle donne: “Se il compagno o marito ti alza le mani, anche una sola volta, scappa via. Il perdono potrebbe costarti la vita. Agisci subito e mettiti al riparo. Contatta il 1522, la polizia o i carabinieri”. Dopo pochi minuti è arrivato il commento del prete don Crociata: “Beh! il tuo consiglio, Gianfranco, mi sembra un po’ eccessivo. Tra marito e moglie… può capitare. Esiste anche il grande valore del perdono vicendevole, della tolleranza, dell’amore per i figli, della consapevolezza di essere, nonostante tutto, un cuor solo e un’anima sola… Può capitare, dunque. Non bisogna, però, mai esagerare, comunque. La perfezione su questa terra non esiste. Anche le mogli, del resto, talvolta mancano nei confronti dei mariti e… ciò non significa affatto… bisogna accettare…via!!!!!! non esageriamo!!! Esistono, infatti, anche le virtù, che tutti siamo chiamati a sforzarci di praticare. Nel matrimonio, infatti, le virtù contano più dell’amore. Quando si è fidanzati, lui vive per lei e lei vive per lui. Quando, però, ci si sposa, l’amore da solo non basta più e servono maggiormente le virtù e lui e lei vivono, soprattutto, per i figli”.
Come si legge su Repubblica oggi, sulla denuncia delle violenze alle donne Padre Michele Antonio Crociata resta fermo nella posizione che ha espresso sui social. Difendendo la tesi della “famiglia a tutti i costi”: «Non me la sento e non me la sono mai sentita di consigliare a qualcuno di lasciare il coniuge — spiega il prete senza fare mezzo passo indietro — e non devo essere io a farlo: il sacerdote deve essere un punto di riferimento per la pace e per la riconciliazione della famiglia, cellula fondamentale della società e dello Stato. Poi, chi desidera farlo lo faccia: non serve il mio permesso». Padre Crociata continua affermando: «Non si abbandona il tetto coniugale per delle sciocchezze. Ma scherziamo? Il male è sempre esistito e sempre esisterà e io da sacerdote cerco di mettere una buona parola. Non credo di fare del male, ho sempre lavorato per far ritrovare la pace alle coppie in difficoltà, tante volte ci sono riuscito e ancora oggi dopo anni quando mi incontrano mi baciano come si bacia un padre. Altre volte no».