“Raccontare la mia storia al Centro mi ha fatto prendere consapevolezza. Mi sono sentita accolta e capita. Grazie. Donne andate lì a raccontarvi senza paura”. Recita così un messaggio giunto sul profilo Instagram di messaggistica anonima “NGL” del Centro antiviolenza “Lia Pipitone” di Palermo, iniziativa ed esperimento sociale lanciato nel novembre scorso col nome “Diamo voce all’anonimato”, in occasione della ricorrenza della “Giornata internazionale della lotta alla violenza contro le donne”.
Una parola “NGL” (acronimo di “Not gonna lie”) che dall’inglese si traduce con “a dir la verità” o “senza mentire”. Uno spazio pensato dal Centro in cui le vittime in anonimato potessero raccontarsi a gran voce, diventando fonte di sostegno per altre donne, con la tutela della propria identità. L’esperimento del Centro antiviolenza è stato infatti un approccio iniziale che ha permesso a molte donne di rivolgersi alla struttura che le ha prontamente ricevute.
“In poco meno di un mese (novembre 2024) abbiamo ricevuto 38 messaggi NGL – racconta la responsabile Adriana Argento -. Ci è apparso subito evidente il loro grado di consapevolezza. Non apparivano sentimenti di rabbia o di vendetta. Si è trattato di violenza vissuta e si sono innescate delle bellissime manifestazioni di solidarietà tra chi scriveva nel momento in cui abbiamo condiviso i messaggi (anonimi) con dei post Facebook e Instagram nei nostri canali.”
I 38 messaggi NGL di novembre si affiancano alle numerose attività a cui il Centro antiviolenza “Lia Pipitone” ha partecipato nel mese della lotta alla violenza di genere. Con un notevole ritorno di chiamate dirette giunte in struttura e percorsi di fuoriuscita dalla violenza avviati nello stesso periodo.
“Nei mesi di novembre e dicembre abbiamo ricevuto 245 chiamate dirette, incremento registrato dopo l’esperimento NGL e le attività di novembre. Nello specifico, nell’arco del 2024 abbiamo ricevuto 807 chiamate dirette, con una media di 56 chiamate da gennaio a ottobre che diventano 122 da novembre a dicembre”, dichiara Adriana Argento.
“Per quanto riguarda la presa in carico delle donne, nel 2024 si registra una media di 69 donne seguite nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza nei mesi di novembre e dicembre, con un notevole incremento rispetto ai percorsi tra gennaio e ottobre che vedeva una media di 48 donne sostenute dal CAV Lia Pipitone”, continua Argento. “Nel primo mese del 2025 registriamo già 113 chiamate dirette e seguiamo 63 donne in percorsi di fuoriuscita dalla violenza.”
L’associazione “Millecolori” onlus che gestisce il Centro antiviolenza “Lia Pipitone” celebra così in questo mese di febbraio 2025, i dodici anni di attività nella lotta alla violenza di genere. Dodici anni di impegno, accoglienza e cambiamento, che nasce in un bene confiscato alla mafia nel quartiere Montepellegrino a Palermo per restituire alla comunità un luogo di protezione, rispetto e diritti, dove nel giugno 2018 iscrive all’Albo regionale il CAV Lia Pipitone.
“Un posto dove ogni giorno costruiamo un futuro libero dalla violenza”, precisa Adriana Argento. “Grazie a chi ha camminato con noi, a chi ha trovato sostegno e a chi continua a credere nel cambiamento. Un plauso va sicuramente alle professioniste che compongono l’equipe del CAV Lia Pipitone che, con impegno, professionalità, grande empatia e rispetto accolgono e sostengono le donne nei delicati percorsi di fuoriuscita dalla violenza e nella realizzazione dei loro progetti di autonomia.”
La scelta delle nuove tecnologie come quella dell’app NGL non è un caso. Strumenti quotidiani e alla portata di tutti per operare nella quotidiana lotta alla violenza di genere. E se le storie di vita fanno da specchio: “Allora il nostro profilo NGL resterà attivo tutto l’anno. Noi ci siamo ogni giorno e la violenza non va mai in vacanza”, conclude Argento.