Una filiera d’oro… giallo, il Premitour 2023 e il focus sull’olio evo della Capitanata
Imprese agroalimentari, territorio e turismo sono stati al centro del Premitour, un evento dedicato all’olio giunto ormai alla terza edizione e capace, anno dopo anno, di incrementare presenze e risultati
E se il rilancio dell’economia pugliese passasse da una seconda primavera della Capitanata? Secondo alcune proiezioni della Svimez, nel triennio 2023-2025, la crescita della Puglia potrebbe subire un brusco stop dopo un brillante 2022. Un’inversione di tendenza che preoccupa gli analisti e che rischia di far perdere alla regione l’appellativo di “locomotiva del Mezzogiorno” in favore della Campania. Ma ci sono alcune aree della vasta e variegata provincia foggiana che scommettono sul futuro, sulla possibilità di un riscatto tramite una delle grandi eccellenze del territorio: l’olio extravergine d’oliva.
Imprese agroalimentari, territorio e turismo sono stati al centro del Premitour, un evento dedicato all’olio giunto ormai alla terza edizione e capace, anno dopo anno, di incrementare presenze e risultati. Ideatrice della manifestazione è Ilenia Diana, esperta di marketing territoriale e presidente di Aps Only Food, associazione nata nel 2015 con la volontà di promuovere le tipicità locali, creando tavoli ed eventi di degustazione dei prodotti della Provincia di Foggia. “Il nostro obiettivo è promuovere le eccellenze di Capitanata, diffondere la conoscenza e valorizzare le risorse territoriali, paesaggistiche, storiche ed artistiche incentivando il turismo sociale, culturale ed enogastronomico”, racconta Ilenia.
Anche in occasione di questa terza edizione, il Premitour ha coinvolto giornalisti, blogger, export manager, chef e stakeholders provenienti da tutto il mondo. Il progetto è stato realizzato con il contributo della Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura Sviluppo Rurale ed Ambientale – e vede coinvolti i territori di Foggia, dei Monti Dauni, del Tavoliere e del Gargano. Presenti alla terza edizione del Premitour, oltre alla redazione di Cook Magazine e PalermoLive, anche due export manager giapponesi, una referente della Camera di Commercio di Dubai e Andrea Pietricola, founder di Maraki Foodlab. Ad accompagnare questo variegato gruppo di esperti, anche alcuni alunni dell’istituto Alberghiero Einaudi di Foggia.
Tra una visita in azienda e l’altra, non sono mancati interessanti show cooking condotti dagli chef Donato Martella (Donlù), Roberto Solitro (Padre Pio), Pasquale Pellegrino (Acqua), Andrea Miacola (La Ripa), Leonardo Vescera (Il Capriccio) e Nicola Bramante (Lido Vesta). Ottime preparazioni valorizzate dal vino dell’azienda agricola Sabrina Scopece e dalla birra di Leone Beer Company. In chiusura di manifestazione, spazio anche alla paposcia, emblema dello street food garganico, preparata dagli ideatori della “Paposcia Fest”, accompagnati dai sorprendenti succhi d’agrumi dell’azienda “Agrumi Vecera”.
Ma il Premitour ha offerto uno spaccato per certi versi sorprendente del tessuto imprenditoriale della Capitanata. A puntare oggi maggiormente sull’olio extravergine d’oliva, infatti, sono per lo più giovani che non necessariamente ripercorrono le orme familiari e, di conseguenza, della tradizione. In molti casi, come per l’azienda “Tenute Il Mandrione” che sorge nel territorio di Vieste, a ridosso della Foresta Umbra, si assistono a vere e proprie “rivoluzioni”. Aziende nate negli anni ’60 o ’70 vengono riconvertite, riammodernate e profondamente innovate nel tentativo di porre le aziende in grado di confrontarsi anche con i mercati più esigenti.
“Abbiamo deciso di convertirci al biologico e di puntare prima di tutto sulla qualità – spiega Graziana, una delle titolari di “Tenute il Mandrione – Produciamo olio evo con estrazione rigorosamente a freddo. Nel caso di Yria abbiamo un blend delle cultivar Coratina e Ogliarola Garganica”. Ma l’azienda produce anche vini particolarmente interessanti: “Abbiamo puntato sia sui “grandi classici” del territorio come Nero di Troia, Falanghina, Bombino bianco e Primitivo che su vitigni internazionali per dare vita a bianchi, rosati e rossi capaci di esprimere al meglio quella che è la nostra idea di eccellenza”.
Ma la spinta all’innovazione non è necessariamente appannaggio dei più giovani. Lo testimonia l’azienda Mipa Agricola che, come racconta uno dei titolari Michele Ruberto, ha investito fortemente su macchinari innovativi e su sistemi produttivi altamente sostenibili: “La tradizione è importante, ma è impossibile migliorarsi senza innovazione – ci racconta Ruberto – La nostra azienda, per fare un esempio, è alimentata interamente da fonti rinnovabili grazie ai nostri pannelli fotovoltaici per l’irrigazione. All’interno del nostro impianto abbiamo un impianto di sensori che, insieme all’utilizzo di droni, ci consentono di monitorare al meglio lo stato di salute delle nostre piante per ottimizzare qualità e quantità. È la cosiddetta filiera circolare”.
Altra azienda, altra realtà moderna e ambiziosa. Il Pastificio Centuori, nato appena due anni fa a Foggia, propone oltre 20 formati di pasta realizzata esclusivamente con semole 100% italiane: “La passione che unisce la nostra famiglia ed il legame padre-figlio ci hanno spinto a rendere i nostri semplici interessi un vero e proprio lavoro – racconta il giovanissimo Andrea Centuori – In questo modo abbiamo dato sfogo alla nostra creatività, sperimentando nuove ricette e nuovi formati di pasta”. L’utilizzo dei grani antichi come il Senatore Cappelli, però non è solo una questione di territorialità: “Questi grani ci consentono di produrre una pasta saporita e capace di resistere alle lunghe cotture, oltre ovviamente a garantire un’alta digeribilità”.