Bianca Colaianni è pronta ad affrontare un lungo viaggio di oltre 5mila chilometri e volare negli Emirati Arabi dal piccolo centro di Racale, 20 chilometri più a sud di Gallipoli. Bianca vuole scoprire se lo sceicco Mohammed Al Habtoor è in realtà suo figlio, Mauro Romano, un bambino che è stato rapito il 21 giugno del 1977. Quando aveva 6 anni. La speranza di questa mamma è riposta in una cicatrice che ha intravisto in una mano di uno degli uomini più ricchi del mondo, figlio del magnate Khalaf Al Habtoor.
La mamma di Mauro ha notato infatti sulla mano dello sceicco una cicatrice molto simile a quella che aveva anche suo figlio. Ma non solo. «Nelle foto – ha raccontato la donna al settimanale Oggi e al Corriere della Sera – ho riconosciuto due cicatrici: una sul sopracciglio, l’altra sulla mano destra, che si procurò con un ferro da stiro». Particolari che, secondo la donna, «non possono essere soltanto delle coincidenze». Sono dei piccoli ricordi, che sono rimasti impressi nella sua mente, e che ora la spingono a sperare in questo nuovo obiettivo. Pare che Bianca sia già partita per Dubai, sebbene dagli Emirati nessuno ha risposto alla sua richiesta di comparazione del Dna. La famiglia Romano, insieme all’avvocato Antonio La Scala, ha chiesto aiuto alle autorità italiane. Tutto per tenere viva questa piccola fiammella che adesso si è riaccesa dopo oltre 40 anni di black out.