Un’altra volta non è Denise, l’ira di Piera Maggio contro la Procura: “L’ho scoperto sul web” 

Piera maggio

Sono arrivati i risultati del test del DNA condotto su Denisa, la ragazza bosniaca che si riteneva potesse essere Denise Pipitone. L’esito ha dato risposta negativa, non è la bimba scomparsa nel 2004 da Mazara del Vallo. Le modalità di comunicazione, però, hanno fatto infuriare la madre Piera Maggio e il padre Pietro Pulizzi.

La pista si era aperta nei giorni scorsi. Gli accertamenti genetici sono stati richiesti dal procuratore di Marsala Fernando Asaro e dal pm Roberto Piscitello nei confronti della ragazza bosniaca domiciliata a Roma. La notizia della nuova pista e del prelievo da parte dei Carabinieri ha sorpreso Piera Maggio, madre di Denise Pipitone e il padre naturale Pietro Pulizzi. “Non eravamo a conoscenza di tale accertamento” ,hanno fatto sapere tramite la pagina Facebook.

I genitori di Denise sono delusi e amareggiati

Nel pomeriggio di sabato 4 marzo, dopo la diffusione della notizia sull’esito dell’esame del DNA, hanno condiviso un altro post in cui attaccano la Procura per le modalità con cui hanno gestito la vicenda: “Ci ritroviamo (con tutto rispetto) un Procuratore che utilizza la stampa per rispondere”. La lamentela principale è il fatto che la notizia è stata data a tutti, invece che in primis ai due genitori.

I genitori della bambina non avrebbero ricevuto alcun tipo di informazione da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine territoriali: “Abbiamo appreso la notizia dell’accertamento della ragazza Bosniaca di Roma, dall’inizio a fine esito nel giro di 12 ore, solo attraverso i media“.

Nei commenti la madre ha poi specificato che quello pubblicato non è un attacco alla stampa in toto. Il post si conclude con uno sfogo amaro da parte della coppia di genitori: “Rimaniamo delusi e amareggiati. Siamo un papà e una mamma che cercano la loro figlia da 19 anni e non smetteranno mai di cercarla fino a prova contraria”.