“Le risorse per gli investimenti aggiudicate da UniPa – spiega Midiri – attraverso l’accesso a tali strumenti ammontano a circa 128,6 milioni di euro. Saranno impiegate per assumere ricercatori a tempo determinato, bandire borse di dottorato di ricerca, acquisire attrezzature, potenziare e creare infrastrutture per la ricerca e l’innovazione, e acquistare i beni e i servizi necessari all’implementazione dei progetti che delineano una nuova fotografia del sistema della ricerca e dell’innovazione, che si avvarrà di Centri Nazionali tematici, di Ecosistemi dell’Innovazione a forte vocazione territoriale, di Infrastrutture di Ricerca e d’Innovazione e di Programmi di Ricerca promossi da Partenariati Estesi. Tutte queste attività avranno un impatto notevole anche dal punto di vista della crescita sociale del territorio con l’attrazione di più di 140 giovani ricercatori e 100 dottorandi di ricerca, consentendo non solo di trasferire la ricerca all’impresa per innovare il sistema produttivo, ma anche e soprattutto di creare quelle professionalità necessarie allo stesso mondo dell’impresa che si specializza innovando i propri processi o i propri prodotti”.
Medicina di precisione
Nell’ambito dei Partenariati Estesi l’Università degli Studi di Palermo è soggetto promotore e coordinatore (HUB) del progetto selezionato per il tema della Medicina di Precisione e denominato HEAL ITALIA: la prima Rete multidisciplinare di Università, IRCCS e Imprese dove scienziati, tecnologi e giovani ricercatori condividono conoscenze, ricerche e tecnologie innovative al fine di portare il nostro SSN nell’era contemporanea della Medicina di Precisione attraverso nuovi metodi, nuovi servizi e soprattutto un importante network di dati clinici a supporto della ricerca traslazionale per diagnosi e terapie avanzate nella lotta al cancro e alle malattie cardiovascolari, metaboliche e rare.
Progetti in ambito biomedico
Ancora in ambito biomedico, oltre alla partecipazione al Network Trasferimento Tecnologico in ambito Salute, al progetto INNOVA, sulla Diagnostica Avanzata, e al Centro Nazionale sulla Terapia Genica e i Farmaci a Tecnologia RNA, l’Università di Palermo entrerà a far parte dell’infrastruttura di ricerca MIRRI, un network di biobanche per microrganismi di varia natura, e rivestirà come Spoke un ruolo primario di organizzazione e coordinamento di specifiche attività di ricerca nel progetto nazionale DIGITAL LIFELONG PREVENTION – DARE, coordinato dall’Università di Bologna e finanziato a valere sull’investimento in Ricerca e Innovazione in ambito sanitario del Piano Complementare al PNRR.
Il progetto DARE consentirà all’Ateneo palermitano di costituire il primo Centro di Ricerca in Digital Health Prevention, primo in Italia a fornire un supporto tecnico-scientifico a livello di comunità per supportare i decisori politici locali, le autorità sanitarie e ambientali, e gli altri stakeholder, nello sviluppo di politiche sanitarie e di processi organizzativi, decisionali e manageriali, basati sulle evidenze scientifiche. Il Centro sarà supportato da una rete interistituzionale multidisciplinare e da un’infrastruttura digitale, avanzata ed interoperabile, nell’ottica di essere policentrico e diffuso sul territorio siciliano, consentendo l’interoperabilità delle banche dati e dei flussi di dati tra diversi enti e istituzioni (aziende sanitarie locali, ospedali, agenzie per la protezione dell’ambiente, ecc.).
Digitalizzazione e sostenibilità
Altri temi importanti sono quelli della Digitalizzazione e della Sostenibilità che vedono l’Università di Palermo tra i partecipanti alla realizzazione dell’infrastruttura di ricerca digitale SoBigDATA, in prima linea come proponente per la realizzazione della prima Infrastruttura dell’Innovazione al Sud, MedCompHUB, che costituirà un punto di riferimento nel Mediterraneo in ambito digitale con la costruzione di un data center di ultima generazione attraverso un Partenariato Pubblico Privato, membro fondatore del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile con ruoli ad esempio nell’ambito della mobilità urbana e delle vie d’acqua, del trasporto su gomma, dei sistemi innovativi di propulsione, e partner di rilievo in ambito Social Sciences and Humanities per il potenziamento di un’infrastruttura di ricerca digitale a supporto della ricerca nel campo delle scienze religiose (ITSERR), per la realizzazione di una piattaforma innovativa per il mercato del cibo di alta gamma (Food Metaverse Platform), e per la realizzazione del programma di ricerca GRINs, coordinato da UniBO, sulla sostenibilità economica dei territori.
Negli ambiti più tecnologici e delle cosiddette “scienze dure” ricadono gli altri successi conseguiti in quest’anno intenso di progettazione, a partire dalla partecipazione alla costituzione dell’Ecosistema dell’Innovazione SAMOTHRACE (Sicilian Micro and Nano Technologies Research and Innovation Center) che, nell’ambito dello Spoke S2-COMMs coordinato da UNIPA, porta le micro e nanotecnologie al servizio delle Comunità Intelligenti e Sostenibili con applicazioni su temi di grande impatto anche industriale come il monitoraggio e la tutela dell’ambiente, l’agroalimentare di nuova generazione, la salute digitale, l’energia, la mobilità sostenibile, la tutela e la fruizione dei beni culturali. La partecipazione al potenziamento e alla creazione di infrastrutture di ricerca come CTA+ e STILES contribuisce significativamente al posizionamento di UNIPA anche nell’ambito della ricerca astrofisica più avanzata.
Settore produttivo
Anche nel settore produttivo, il bisogno di innovazione e di sostenibilità trarrà vantaggio dai risultati del programma di ricerca 3A-ITALY coordinato dal Politecnico di Milano e al quale UNIPA partecipa con attività per lo sviluppo di processi, materiali e prodotti green, nella manifattura additiva e in nuovi modelli gestionali sostenibili per la filiera di distribuzione.
Fra i temi di assoluta attualità, rientra il pieno coinvolgimento di UNIPA, nel campo dei servizi geologici innovativi per sistemi di alert avanzati, attraverso l’infrastruttura di ricerca GEOSCIENCES e delle attività del partenariato esteso RETURN, nell’ambito dei rischi ambientali, naturali e antropici.
Ricerca e innovazione
Infine, l’attuale crisi energetica rende prioritari gli investimenti in ricerca e innovazione che vedono l’Università di Palermo fra i partecipanti di IRSME, una Infrastruttura di innovazione nazionale in Rete per la Simulazione e il Monitoraggio del sistema Energetico, e come unica protagonista siciliana nel Network 4 Energy Sustainable Transition – NEST, partenariato esteso sugli scenari energetici del futuro che vede l’Ateneo coordinare lo Spoke sull’energia solare e contribuire alle attività di ricerca sull’energy storage e la gestione smart dei sistemi e dei processi di distribuzione.