L’uomo che ha ucciso la figlia 16enne: «Non ho visto nulla, avevo il diavolo nel cervello»
Il figlio più piccolo, di 5 anni, è riuscito a salvarsi nascondendosi dietro al divano. Il racconto dell’omicida davanti i pm
Taulant Malaj, il panettiere, di origine albanese residente nel Foggiano, davanti ai pm ha ricostruito le ore precedenti alla tragedia, nella quale sono morti la figlia 16enne ed un uomo, amico della moglie. Secondo quanto riferisce l’Ansa, ha detto che nei giorni precedenti avrebbe scoperto una relazione extraconiugale della moglie con un vicino di casa, il 51enne Massimo De Santis, e avrebbe detto alla donna di volersi separare. Lei l’avrebbe convinto a non andarsene ma sabato sera l’avrebbe sorpresa a chattare con De Santis. Così sarebbe uscito dall’appartamento e sarebbe rimasto sotto casa, in attesa del ritorno dell’uomo, aspettando che rientrasse a casa dal lavoro, lo ha seguito per le scale e lo ha accoltellato. Ha raccontato che poi è entrato nel suo appartamento ed ha aggredito la moglie. E quando la figlia si è messa in mezzo per difendere la madre, ha colpito anche lei, ferendola a morte.
Il figlio di 5 anni è scampato alla strage nascondendosi dietro al divano
Questo il racconto di Taulant Malaj. «Non ho visto nulla. Avevo il nero davanti, era tutto buio e avevo il diavolo nel cervello», avrebbe detto ai pm che lo hanno interrogato. L’uomo ha anche realizzato un video subito dopo l’aggressione, filmando i due corpi straziati, mentre la moglie Tefta piangeva la figlia morta. Taulant Malaj si è messo poi a cercare il secondo figlio di 5 anni, che è scampato alla strage nascondendosi dietro al divano. «In quel momento, accecato dall’ira, non si è reso conto che aveva di fronte la figlia ed ha iniziato a colpirla», hanno spiegato gli avvocati di Malaj, Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio, come riferisce Ansa. Poi avrebbe anche chiesto ripetutamente della figlia: «Come sta Gessica, sta bene?».