Uomo picchiato dall’ex moglie e da un’altra donna, il video finisce sui social: “Ti uccido”

La vittima ha denunciato quanto accaduto

moglie

Sta facendo scalpore il video, pubblicato su TikTok, dell’aggressione ai danni di un ragazzo da parte dell’ex moglie e di un’altra donna, avvenuta la sera del 5 febbraio a Marano di Napoli. L’uomo è stato colpito con calci, schiaffi e pugni, prima di riuscire a liberarsi e scappare. Per lui prognosi di 5 giorni. 

Il video dell’aggressione pubblicato sui social

Il ragazzo era stato invitato dall’ex moglie nella casa dove fino allo scorso 27 gennaio i due avevano convissuto. Il pretesto dell’invito era che il figlio stava male. In realtà, si sarebbe trattato solo di una scusa: all’arrivo dell’uomo l’ex moglie l’ha aggredito e insultato gridandogli: “Mi hai messo contro tutti, ti uccido”. Dietro quella rabbia ci sarebbe un possibile tradimento del marito: mentre l’uomo veniva picchiato dalle due donne, la madre dell’ex moglie riprendeva il tutto. Il video è stato pubblicato su TikTok e ha fatto il giro di tutti i social.  “Ho sporto denuncia – ha spiegato la vittima – ho avuto 5 giorni di prognosi e adesso ho paura di nuove violenze e per mio figlio“.

Foto dal web

 

La vittima ha denunciato l’ex moglie

Sulla vicenda è intervenuto Francesco Emilio Borrelli, deputato della Camera di Europa Verde: “È inquietante come lo schema della violenza di genere si riproponga in questo video a parti invertite. Senza voler banalizzare un fenomeno con dati statistici terrificanti, in questi quattro minuti è perfettamente rappresentato il degrado morale in cui cresce la violenza di genere. Sono immagini piene di violenza psicologica, verbale e fisica. Con la vittima che non reagisce per paura e per tutelare il figlio minore che dorme nella stanza adiacente. C’è bisogno di una normativa incisiva e più severa contro la violenza di genere come fattispecie di reato, ma anche di un freno a questo amplificatore del degrado che sono i social, che da strumento di socializzazione vengono usati invece come arma di ricatto, vessazione, umiliazione.”

CONTINUA A LEGGERE