“Urgenza di pace, rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona”: il discorso del presidente Mattarella

Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come di consueto, ha tenuto il discorso di fine anno dal Quirinale. Si tratta del decimo discorso tenuto da Capo dello Stato, si tratta di un record considerando che prima di lui Napolitano era arrivato a nove discorsi. Tanti i temi trattati, dalla pace nel mondo al lavoro per i giovani e non solo.

Nel 2025 celebreremo gli ottanta anni della Liberazione. È fondamento della Repubblica e presupposto della Costituzione, che hanno consentito all’Italia di riallacciare i fili della sua storia e della sua unità. Una ricorrenza importante. Reca con sé il richiamo alla liberazione da tutto ciò che ostacola libertà, democrazia, dedizione all’Italia, dignità di ciascuno, lavoro, giustizia. Sono valori che animano la vita del nostro Paese, le attese delle persone, le nostre comunità”.

Urgenza di pace, l’appello di Mattarella

Mai come adesso la pace grida la sua urgenza. La pace che la nostra Costituzione indica come obiettivo irrinunziabile, che l’Italia ha sempre perseguito, anche con l’importante momento quest’anno della presidenza del G7. La pace di cui l’Unione Europea è storica espressione”, ha sottolineato Mattarella.

Il tema delle guerre

Mattarella ha parlato dei conflitti in corso anche in questi giorni di feste: “Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata. Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell’Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo. Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane. Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite”.

“La crescita della spesa in armamenti, innescata nel mondo dall’aggressione della Russia all’Ucraina, che costringe anche noi a provvedere alla nostra difesa, ha toccato quest’anno la cifra record di 2.443 miliardi di dollari”, ha sottolineato. “Otto volte di più di quanto stanziato alla recente Cop 29, a Baku, per contrastare il cambiamento climatico, esigenza, questa, vitale per l’umanità. Una sconfortante sproporzione”, ha detto Mattarella.

Lavoro e giovani

Tra Nord e Sud c’è una disuguale disponibilità di servizi – sottolinea il Capo dello Stato – Continua il pericolo dell’abbandono delle aree interne e montane. Bisogna colmare queste distanze. Assicurare una effettiva pienezza di diritti è il nostro compito”.

Bullismo, risse, uso di armi. Preoccupante diffondersi del consumo di alcool e di droghe, vecchie e nuove, anche tra i giovanissimi. Comportamenti – ha evidenziato il capo dello Stato – purtroppo alimentati dal web che propone sovente modelli ispirati alla prepotenza, al successo facile, allo sballo. I giovani sono la grande risorsa del nostro Paese – ha sottolineato Mattarella -. Possiamo contare sul loro entusiasmo, sulla loro forza creativa, sulla generosità che manifestano spesso. Abbiamo il dovere di ascoltare il loro disagio, di dare risposte concrete alle loro esigenze, alle loro aspirazioni”.

Un messaggio per la giornalista Cecilia Sala e l’auspicio di rivederla libera: “Interpreto, in queste ore, l’angoscia di tutti per la sua detenzione. Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia”.

Il problema della sanità in Italia

“La scienza, la ricerca, le nuove tecnologie aprono possibilità inimmaginabili fino a poco tempo addietro per la cura di malattie ritenute inguaribili – ha detto Mattarella -. Nello stesso tempo vi sono lunghe liste d’attesa per esami che, se tempestivi, possono salvare la vita. Numerose persone rinunciano alle cure e alle medicine perché prive dei mezzi necessari“.

Le condizioni dei detenuti in carcere

“L’alto numero di suicidi è indice di condizioni inammissibili. Abbiamo il dovere di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere”, ha affermato Mattarella. “Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario. Importante il rispetto della dignità di ogni persona, dei suoi diritti, anche per chi si trova in carcere. I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti alla illegalità e al crimine. Su questo sono impegnati generosi operatori, che meritano di essere sostenuti”.