I dati registrati nel Lazio, che è la Regione che ha fatto finora più richiami, circa 48 mila, mostrano che la seconda dose del vaccino contro il Covid-19 provoca più reazioni avverse rispetto alla prima. Niente di allarmante però: si tratta di un fenomeno atteso e già descritto dall’Agenzia europea del farmaco (Ema). Infatti, mentre la pima dosa stimola il sistema immunitario a reagire contro il virus, con il richiamo si hanno più fastidi perché l’organismo ha già costruito delle difese contro il virus. E quindi lotta più duramente contro il vaccino.
L’epidemiologa Stefania Salmaso, direttrice del Centro nazionale di epidemiologia,dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ha spiegato a Repubblica che si tratta di un fenomeno noto e già «osservato anche per altri vaccini, ed è più vigoroso nei soggetti giovani rispetto agli anziani». La Salmaso ha ricordato che gli effetti collaterali più comuni del vaccino sono solitamente «transitori e di breve durata». Inoltre, come spiega l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nelle sue Faq sul vaccino Pfizer-BioNtech, le reazioni avverse osservate più frequentemente “ in genere sono di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni”.
«In generale – osserva l’Aifa – le reazioni sistemiche si sono rivelate più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose. Gli effetti collaterali più diffusi sono «dolore e gonfiore nel punto dove è stata fatta l’iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre».