Dopo l’arrivo di Draghi si stanno susseguendo tante novità che fanno ben sperare sul prosegue della campagna vaccinale, arrivano anche buone notizie proprio dal fronte dei vaccini. L’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, sulla base di ulteriori studi, è sul punto di allargare l’utilizzo del vaccino prodotto da AstraZeneca anche agli over 65. Come è noto, fino ad adesso l’Agenzia aveva destinato l’immunizzazione con questo antidoto solo alla popolazione compresa tra 18 e 65 anni. I nuovi risultati su 1,1 milioni di persone vaccinate, dimostrano che dopo una dose di vaccini AstraZeneca e Pfizer, c’è una riduzione delle ospedalizzazioni del 95% con il primo, e 84% con con il secondo. Anche con gli over 80 si ha una ottima efficacia, che si attesta intorno al 81%
A questo proposito l’Aifa fa sapere che, fin dall’inizio, il vaccino AstraZeneca era stato disponibile per tutta la popolazione indicata dall’Ema. E non erano c’erano limiti di età. Era stato comunque suggerito un uso preferenziale nei soggetti meno anziani, che erano stati maggiormente inclusi in studi clinici. Adesso, se gli studi ulteriori lo consentiranno, questa posizione quasi sicuramente sarà rivista. Già in Francia e Germania questa ipotesi è in avanzato stato di valutazione, ed anche per l’Italia la decisione è imminente. Lorenzo Wittmum, l’amministratore delegato di AstraZeneca Italia, ha sottolineato che l’estenzione dell’età è una decisione che deve prendere Aifa con il ministero della Salute. E che inoltre l’azienda inglese è disponibile a cedere le licenze di produzione.
Un’altra buona notizia attiva da Bruxelles, con la firma della Commissione europea di un contratto con l’americana Moderna per la fornitura di altri 300 milioni di dosi di vaccino. Nel contratto è prevista la fornitura all’Ue di 150 milioni di dosi aggiuntive nel 2021, più l’opzione di acquistarne altre 150 milioni nel 2022. Nell primo contratto approvato dalla Commissione il 25 novembre scorso, era previsto l’acquisto di 80 mln di dosi nel 2021, più un’opzione per ulteriori 80 mln. Inoltre sul fronte vaccini sono da registrare ancora un paio di novità. Una è che alcuni paesi dell’Est Europa hanno aperto al vaccino russo Sputnik, non ancora autorizzato dall’Ema.
L’altra novità riguarda il Takis, il vaccino tutto italiano, che potrebbe essere disponibile all’inizio del 2022. È iniziata la sperimentazione a Monza. La prima somministrazione ad un 21enne, che ha ricevuto la prima dose. In questo nuovo vaccino c’è una novità: viene inoculato con uno strumento che assomiglia a una pistola. Nel somministrare un frammento di Dna, provoca una debolissima scossa elettrica, che dà la sensazione di una contrazione involontaria del muscolo. Nella frazione di secondo della scossa, la membrana delle cellule del muscolo si apre e la molecola di Dna vi entra, con un processo che si chiama elettroporazione. Una volta all’interno, provvederà alla sintesi della proteina spike del coronavirus, l’antigene in grado di stimolare il sistema immunitario.