Vaccini in fiera: fuori tutto bene, ma il vero caos è all’interno

Inevitabili assembramenti davanti al padiglione 20, con attese anche di ore

Un’altra giornata di lunghe attese alla fiera del mediterraneo, dove si effettuano i vaccini anti-covid. Qualche giorno fa abbiamo documentato come all’esterno della struttura, e in particolar modo sul marciapiede che porta all’ingresso, le file si fossero normalizzate. Anche questa mattina al di fuori della fiera ci hanno pensato i vigili urbani, insieme agli addetti della protezione civile, a rendere non troppo caotico il transito di persone e veicoli.

Tuttavia, a fronte di un regolare orario di ingresso, i soggetti che attendono di essere vaccinati si perdono poi in lunghe attese. Dopo avere superato l’ingresso principale le persone, ad eccezione delle fasce “deboli” che hanno una corsia preferenziale, sono costrette ad attendere ben oltre l’orario previsto.

INEVITABILI ASSEMBRAMENTI

Le lunghe attese non sono l’unico e il più grosso problema che si riscontra al di fuori del padiglione 20, in cui si effettuano le vaccinazioni. L’aspetto più critico della situazione è infatti rappresentato dalle conseguenze che inevitabilmente porta il ritardo nel somministrare i vaccini. La gente, infatti, si ritrova inevitabilmente ammassata all’interno dei gazebi o sotto gli scalini che portano all’ingresso del padiglione, nella speranza di ottenere informazioni sul proprio turno.

I MONITOR SONO SPENTI

C’è chi lamenta l’insufficienza di personale medico, chi invece il crearsi di assembramenti, altri ancora semplicemente la stanchezza dell’attesa. Il tutto finché un gruppo di persone appartenente ad una “fascia” di numeri viene chiamata simultaneamente ad entrare. A quel punto inizia la fase tre, che consiste nell’aspettare che una voce amplificata chiami il proprio numero. E poi la storia si ripete, con l’arrivo dei prenotati per le successive fasce orarie.

“Mi sono vaccinato quasi due ore dopo rispetto all’orario previsto. Ho fatto la seconda dose di richiamo, ma ricordo che circa un mese fa, quando feci la prima, i monitor funzionavano e indicavano il turno numerico”, ci riferisce una delle persone che ha appena terminato di vaccinarsi. Adesso invece – prosegue – c’è una voce che si sgola per farsi sentire, nonostante l’amplificazione.”

Intanto il commissario Renato Costa, che aveva prospettato la possibilità di ridurre le dosi giornaliere di vaccini da 3000 a 1000, ci ha ripensato. Il numero di somministrazioni giornaliere pertanto rimarrà invariato, nell’attesa di un miglioramento della macchina organizzativa.