Vaccino per Covid: Oxford e Astrazeneca riavviano i test dopo il temporaneo stop

Martedì scorso era stata interrotta la sperimentazione in tutto il mondo per la reazione avversa di uno dei partecipanti, ma gli enti regolatori britannici hanno già autorizzato la prosecuzione dei test

Il vaccino sviluppato da AstraZeneca e dalla British University of Oxford con il contributo della Irbm di Pomezia,  è uno dei progetti occidentali più avanzati. Martedì scorso la sperimentazione era stata interrotta  in tutto il mondo per il manifestarsi in uno dei  50 mila partecipanti di una infiammazione spinale. Si doveva accertare quindi se c’era connessione fra il vaccino Oxford-Astrazeneca e la reazione sospetta verificatesi.

OK DAL COMITATO DI ESPERTI INDIPENDENTI

Per valutare la sicurezza della profilassi, è stato nominato un Comitato di esperti indipendenti, con l’obiettivo di determinare se la reazione avversa riscontrata in uno dei partecipanti era stata causata dal vaccino o se invece era da considerare un evento casuale. L’indagine del Comitato indipendente si è conclusa in tempi record, e di conseguenza gli esperti e della Medicines Health Regulatory Authority, l’ente regolatorio britannico ha dato l’ok per proseguire la sperimentazione dei trial clinici che ricominceranno in tutto il Paese.

L’ANNUNCIO DELLA ASTRAZENECA

È stata la stessa AstraZeneca a dare l’annuncio del via libera al proseguimento della sperimentazione in Gran Bretagna. «Abbiamo ottenuto il via libera in Gran Bretagna ─ ha detto AstraZeneca ─. Il comitato indipendente cui sono state affidate le verifiche ha completato le indagini, e ha comunicato all’Agenzia del Farmaco che è sicuro,  e che i test ripartono nel Regno Unito».

IL COMMENTO DELL’AD DELLA IRBM

Anche Pietro Di Lorenzo, l’amministratore delegato della Irbm ha commentato la buona notizia: «Il fatto che la commissione scientifica indipendente si sia pronunciata nel giro di 24 ore significa che era evidente e certo che non vi è connessione tra il candidato vaccino Oxford-AstraZeneca e la reazione sospetta verificatasi in un volontario tra i 50mila che stanno testando il farmaco. Ora – ha aggiunto Di Lorenzo – continuiamo a lavorare per centrare l’obiettivo. Procediamo con prudenza e cauto ottimismo». 

TRECENTO MILIONI DI DOSI PER L’EUROPA

Per valutare meglio il valore di questa notizia, basta considerare che la Commissione Ue  ha firmato un contratto che consente ai Paesi membri di comprare 300 milioni di dosi di vaccino Oxford con l’opzione di altre 100.