Valerio Mirone e Alessio Pardo protagonisti del nuovo appuntamento di “Pietra Lunare“, in programma tutti i lunedì sera alla Fabbrica 102.
I concerti dei due artisti si terranno a partire dalle 21:00 del 15 maggio negli spazi del bistrot di via Monteleone, a Palermo.
La rassegna prevede una formula di due concerti live da quarantacinque minuti ciascuno.
A seguire, la consueta jam session organizzata da Mezz Gacano e Marco Cappelli.
Solo per la rassegna ‘Pietra Lunare’ alla Fabbrica 102 è prevista una offerta obbligatoria all’ingresso.
Rumorista e studioso di throat singing, di canto armonico ed esperto di lingua giapponese, Valerio Mirone si divide tra il mestiere di traduttore e l’attività di musicista e performer.
In passato, è stato attore e compositore per il “Teatro del Baglio” di Villafrati, in provincia di Palermo, per cui ha inciso un triplo album dedicato alla trilogia basata su “Horcynus Orca” , mitico ed epico poema della metamorfosi dello scrittore siciliano Stefano D’Arrigo.
Componente del Contemporary Sounds Unity di Lelio Giannetto, collabora con l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo e l’associazione culturale “Curva Minore” per la musica contemporanea.
“Utveggi” – quattro album e un tour in Giappone – “Pakkyōne” – disco di debutto in uscita nell’autunno del 2023- “Monogatari” e Wadi Ensemble della Fondazione “Mario Merz” sono alcuni dei progetti di cui fa parte o con cui collabora.
Per la rassegna Pietra Lunare propone una riduzione di “Monagatari”, duo in combutta con il chitarrista Sergio Schifano.
Dal vivo, musicazione di corti e mediometraggi del cinema d’animazione giapponese del primo Novecento, quali “Le Olimpiadi degli Animali” di Yasuji Murata e “Il filo del ragno” di Noburō Ōfuji, rispettivamente del 1928 e del 1946.
Alessio Pardo trascorre la prima parte della sua vita musicale suonando principalmente la chitarra, sperimentando e studiando vari generi.
Gli anni trascorrono, tuttavia, con una perenne e generalizzata insoddisfazione e la sensazione di essere sempre “ospite”.
Successivamente, incontra il liuto e inizia a suonare quasi per gioco, senza grandi aspettative.
Dopo il primo approccio “casuale”, tuttavia, nel tempo si innamora sempre più dello strumento e della musica antica, rendendosi conto che era ciò che aveva sempre cercato.
Inizia dunque a dedicarsi allo studio dei liuti – tiorba, arciliuto, chitarra barocca e liuto barocco – e a girare per l’Europa.
Viaggiando attraverso il Vecchio Continente matura esperienze con altri musicisti del settore e ha l’opportunità di studiare con i migliori maestri che poteva permettersi in quel periodo.
Ciò, grazie ai risparmi messi da parte nella sua precedente esperienza da impiegato.
Attualmente, studia al Conservatorio musicale di Trapani “Antonio Scontrino”: giunto all’ultimo anno di corso, è ormai prossimo alla laurea.