Un risveglio amaro stamani per gli studenti e i lavoratori dell’istituto “Leonardo Da Vinci” in via Serradifalco, a Palermo. Durante il weekend ignoti si sono introdotti all’interno della scuola imbrattandone le aule con della vernice conservata dentro gli armadi. Quel colore impiegato nei giorni scorsi per delle attività in favore del quartiere è adesso finito a sporcare sedie, banchi, pareti e due monitor, che si spera di poter riutilizzare.
Non sono mancate le porte rotte, proprio in quella scuola che nel mese di luglio aveva già visto le aule brutalmente colpite, tra porte scardinate e sedie e banchi rotti o rovesciati per terra.
“Stamattina per i ragazzi non è stato possibile entrare, anche perché abbiamo immediatamente allertato le forze dell’ordine”, racconta a Palermo Live la dirigente Giovanna Genco. Palermo assiste al moltiplicarsi di attacchi vandalici ai danni degli istituti scolastici: non è solo la “Leonardo Da Vinci” ad esser presa di mira, anzi. Episodi analoghi si sono registrati in diverse scuole del capoluogo, dalla “Giovanni Falcone” dello Zen 2 al “Maria Adelaide” in corso Calatafimi. Anche la “Thomas More”, scuola paritaria bilingue in via Pacinotti 49, ha subito due attacchi vandalici nel giro di pochi giorni nel mese di settembre, col furto di tutti i pc della segreteria.
“Quando si chiudono le porte la sera o nel fine settimana le scuole sono oggetto di questi atti che spesso non portano a niente, perché c’è poco da rubare. Sono più i danni che vengono fatti e ai quali porre rimedio è complicato per le pubbliche amministrazioni. Anche per comperare una maniglia bisogna fare una gara d’appalto”, spiega la professoressa Genco.
“Chi ne risente sono i ragazzi, i bambini, il personale della scuola che in qualche modo si sente violato; è come quando entrano a casa nostra. È sintomo di un disagio diffuso questo degli attacchi alle scuole perché sono dei luoghi pubblici fragili dal punto di vista della sicurezza o comunque violabili”.