Vandalismo al Parco delle Madonie, scritte di vernice rossa contro la realizzazione dell’osservatorio astronomico

La denuncia di Angelo Merlino, presidente dell’Ente Parco delle Madonie: “Non possiamo dialogare con i vandali che, oltre ad aver commesso un grave reato, chiudono le porte al confronto democratico”

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Vandalismo al Parco delle Madonie, dove nei giorni scorsi hanno fatto la loro comparsa delle scritte in vernice rossa per dire di no alla realizzazione di un osservatorio astronomico. A portare la vicenda all’attenzione è Angelo Merlino, presidente dell’Ente Parco delle Madonie, che ha pubblicato anche sui propri social le foto dei cartelloni imbrattati dagli slogan.

“Desidero ringraziare di vero cuore questo grande “Artista” che ha voluto rappresentare in maniera eclatante la contrarietà ad un’opera che, a mio avviso, il territorio non può permettersi di perdere. Si può essere in accordo o in disaccordo, come è giusto che sia in democrazia, ma imbrattare i cartelli di un’istituzione non significa aver dimostrato il proprio disaccordo, bensì quanto si è IMBECILLE!! Sono state dette e scritte tante cose in questi giorni (la maggior parte non vere), ma per il rispetto nei confronti di tutti i coloro i quali esprimevano la propria opinione sono rimasto in silenzio. Mi sa che forse non è stata la scelta adatta!”. Così Merlino aveva scritto pubblicando le foto direttamente dal Parco.

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Vandalismo al Parco delle Madonie

In una nota ufficiale l’Ente ha dichiarato di stigmatizzare tali atti di vandalismo. “Condanniamo con fermezza – si legge – questi gravi atti vandalici che danneggiano il nostro parco. Da sempre siamo stati aperti al dialogo e al confronto, con le associazioni, con i movimenti e con tutti i cittadini. La tutela del territorio (ricordiamo la nostra ferma presa di posizione contro la realizzazione del deposito nazionale per le scorie nucleari) è la nostra missione primaria: nulla che possa turbare l’habitat e il paesaggio del nostro Parco sarà mai tollerato. Nulla sorge nel nostro parco, specie nelle zone di massimo rispetto ambientale, senza aver esperito tutte le valutazioni necessarie”.

“Non possiamo dialogare con i vandali che, oltre ad aver commesso un grave reato, chiudono le porte al confronto democratico. Ci conforta sapere che unanime è stata la condanna. E allora ci chiediamo perché distruggere o deturpare volontariamente ciò che ci appartiene? Desiderio di trasgredire, di attirare l’attenzione su di sé? Incultura? Ognuno di noi ha una responsabilità etica nei confronti del paesaggio e dell’ambiente e non possiamo permettere che un danno alla bellezza o al patrimonio di tutti passi inosservato con indifferenza e rassegnazione”.

(Foto Facebook Angelo Merlino)

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