Una donna di Torino 44enne vendeva online i video pornografici di sua figlia 15enne. Il giudice l’ha condannata a quattro anni e dieci mesi di carcere con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e produzione di materiale pedopornografico. Il caso era venuto fuori nel marzo 2020, dopo una denuncia dell’associazione antipedofilia “La caramella buona”. Madre e figlia furono anche intervistate dalla trasmissione Le Iene su Italia1. La donna in aula ha sempre respinto le accuse . Il suo avvocato ricorda che, anzi, «sono state anche ridimensionate dalla figlia stessa, che è tornata a vivere con la madre». La ragazza non si è costituita parte civile nel processo con rito abbreviato.
Su social come Badoo e Periscope, tra novembre e dicembre 2019, erano stati pubblicati video con scene sessualmente esplicite della ragazza. A volte compariva il fidanzato di 17 anni e, talvolta, anche la madre della 15enne. Addirittura in un filmato si sentiva anche la voce della 44enne che diceva alla figlia che stava riprendendo anche la sorellna di 11 anni, ed aggiungere che, in ogni caso, non le avrebbe mai chiesto di fermare la ripresa. Quando l’hanno intervistata le Iene, la donna si era detta pentita, affermando di aver assecondato sua figlia perché «troppo sua amica».
Secondo la procura di Torino, invece era stata la donna a spingere la ragazzina ad iscriversi a una serie di social dedicati a incontri e scambio di immagini porno. In un caso la 44enne avrebbe anche venduto il video di una scena di sesso tra sua figlia e il fidanzato a un uomo per 1.500 euro. In altri casi avrebbe accettato anche buoni spesa su Amazon.
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