A Venezia 77 tanti applausi per «Le sorelle Macaluso», una storia palermitana

«Le sorelle Macaluso» è un viaggio nel tempo e nelle età. Emma Dante riesce a raccontare con grazia e suggestione le diverse epoche della vita di queste cinque donne palermitane

Alla fine della premiere del nuovo film di Emma Dante “Le Sorelle Macaluso”, in concorso a Venezia 77, ci sono stati sei minuti di applausi e una palpabile commozione. Tratto dalla omonima pièce teatrale che ha ottenuto il Premio Ubu per la miglior regia, il film, in tre capitoli,  mette in scena  l’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di: Maria, Pinuccia, Lia, Katia e Antonella, le sorelle Macaluso.  Che sono nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo, a Brancaccio. Nelle varie stagioni della loro vita, le cinque sorelle protagoniste sono state interpretate da 12 attrici.

ASSIEME ALLE CINQUE SORELLE,  ANCHE LA CASA È PROTAGONISTA 

Emma Dante è riuscita a raccontare con grazia e suggestione le diverse epoche della vita delle sorelle Macaluso, utilizzando gli strumenti del cinema accompagnandoli anche con alcune, significative, canzoni. Punto fermo del film  però è la casa di famiglia, un’abitazione più popolare che borghese anche se le cinque sorelle sembrano possedere una nobiltà, di modi e di gesti, tutta loro. Ecco come ha spiegato la regista il filo che unisce la casa alle Macaluso: «Finché c’è la casa permane la presenza delle sorelle. Gli oggetti della casa resistono nonostante l’usura, restano e sopravvivono anche alle loro custodi: la maniglia della finestra che con gli anni si stacca, la vasca che si sbecca, la mattonella che si solca. Muoiono solo nel momento in cui vengono portati via, lasciando il loro alone sepolcrale sui muri della casa ormai scarnificata. È un film sul tempo ─ ha detto infine Emma Dante ─. Sulla memoria. Sulle cose che durano. Sulle persone che restano anche dopo la morte. E sulla vecchiaia come traguardo incredibile della vita».