Vertice notturno Governo-Regioni: in Italia forse zona rossa il 9 e 10
Con l’Rt in crescita e il tasso di positività in costante aumento il Governo assieme alle Regioni sta valutando i provvedimenti per i prossimi giorni. Poi si deciderà come proseguire
I presidenti delle Regioni, al termine del vertice con il Governo che si è concluso nella notte, sono quasi tutti concordi su misure rigorose anche nelle prossime settimane, purché non siano modificate continuamente, e siano garantiti i ristori. Il risultato è che la paura della terza ondata spinge l’esecutivo a definire un provvedimento ponte subito dopo il 6 di gennaio, perché una ripresa dei contagi nel pieno della campagna vaccinale, è un rischio che esecutivo e Comitato tecnico scientifico non vogliono correre.
ZONA ROSSA IL 9 E 10 GENNAIO
Così, dal 7 all’15 gennaio non si tornerà subito a quel meccanismo di chiusure regionali legato ai 21 indici stabiliti dal Governo con il Cts. E quindi c’è l’ipotesi di una zona rossa per il weekend del 9 e 10 gennaio per tutto il paese. Salvaguardando sempre i comuni più piccoli, quelli sotto i cinquemila abitanti, che potranno muoversi in un raggio di 30 chilometri ma senza accedere, se nella misura consentita, al proprio capoluogo di provincia. Così l’Italia sarà gialla il 7 e l’8 gennaio, rossa il 9 e 10.
VALUTAZIONE DELLE FASCE DI RISCHIO
Un week end che darà modo al Governo di valutare i dati della “cabina di regia” per il monitoraggio delle diverse aree del paese, che saranno resi noti proprio l’otto. Dal loro andamento, dipendono fasce di rischio di alcune regioni italiane. Nel periodo in esame resterebbe, a quanto si apprende, la possibilità di ospitare a casa un massimo di due persone, accompagnate da minori di quattordici anni. Ma i monitoraggi dell’otto gennaio sono attesi anche per comprendere come procedere con la scuola. A quanto pare, il sette gennaio medie ed elementari saranno in presenza, anche se molti spingono per riprendere direttamente l’undici, che è un lunedì. La discussione quindi è sulle superiori. I governatori vogliono valutare i monitoraggi, prima di decidere se e come ripartire con le lezioni in presenza.