In corso l'”offensiva totale” delle truppe russe nel Donbass, mentre la città di Mariupol è ancora sotto assedio. A dichiararlo è il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. “Possiamo ora affermare che le truppe russe hanno iniziato la battaglia per il Donbass – ha detto – per la quale si stavano preparando da tempo. Una grande parte dell’esercito russo è ormai consacrato a questa offensiva”.
Il governatore ucraino della regione di Lugansk ha definito la situazione “un inferno”. Si sono segnalate esplosioni a Mykolaiv, a est di Odessa, e bombardamenti nella città di Kharkiv. Mosca ha inoltre attaccato anche le aree occidentali del Paese. A Leopoli i missili hanno provocato sei morti, tra cui un bambino, e otto feriti.
Prosegue, intanto, da più di un mese l’assedio di Mariupol. Secondo quanto riferito dal Consiglio comunale della città, almeno mille i civili si stanno nascondendo nei rifugi sotto l’acciaieria Azovstal. Si tratta soprattutto di donne, anziani e bambini. Le autorità cittadine affermano i bombardamenti russi dell’acciaieria sono proseguiti, nonostante i civili si siano lì riparati.
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, ha inoltre dichiarato che circa 40.000 civili sono stati “deportati con la forza” in Russia o in regioni ucraine in mano russa.