A Palazzo Chigi il cardinale Bassetti, presidente della Cei, insieme al presidente del Consiglio Conte e al ministro dell’interno Lamorgese ha firmato oggi il protocollo che sancisce la possibilità di svolgere le messe aperte al pubblico. All’interno del documento vengono stabilite alcune regole che dovranno essere seguite dai fedeli e dalla curia.
Il protocollo avvia lo svolgimento dell’eucarestia ma cambierà tutto a partire dall’ingresso in chiesa. Le porte dovranno restare sempre aperte, onde evitare che i fedeli possano toccare le maniglie, sia in entrata che in uscita. Per poter avere accesso sarà necessario l’utilizzo dei dispositivi di protezione personale (mascherine) ed una temperatura corporea non superiore ai 37,5 gradi centigradi. Il parroco dovrà lui stesso stabilire la capienza della sua chiesa sottolineando il numerodi persone che potranno entrare in parrocchia, mantenendo le regole sancite. All’ingresso, per vigilare, vi saranno dei collaboratori o volontari.
Durante il sacramento della eucarestia il prete dovrà prima igienizzare le mani e indossare mascherina e guanti, evitando il contatto con le mani del fedele, sarà inoltre necessario mantenere una distanza di almeno un metro per favorire il distanziamento sociale. Inoltre è prevista la riduzione al minimo dei celebranti della messa e un organista, con il divieto della presenza di un coro. In seguito alla celebrazione la struttura religiosa dovrà essere sanificata e pulita. Saranno aboliti anche ogni librettino cartaceo per i canti, le acquesantiere e le offerte non saranno donate durante la messa ad un collaboratore ma poste presso appositi contenitori ubicati vicino ai lati dell’altare o direttamente all’entrata.
Il protocollo firmato prevede quindi che si possano svolgere anche tutte quelle celebrazioni come battesimi, matrimoni, unzioni degli infermi ed esequie, fatta eccezzione per le cresime, attualmente rinviate.