“Viaggio al termine della notte” in scena al Teatro Biondo di Palermo
Lo scandaloso romanzo dello scrittore francese Louis-Ferdinand Céline “rivive” nell’adattamento teatrale di Claudio Collovà
“Viaggio al termine della notte” debutta nella Sala Grande del Teatro Biondo di Palermo venerdì 6 maggio alle 21:00.
Il regista Claudio Collovà porta in scena il romanzo autobiografico dello scrittore francesce Louis-Ferdinand Céline.
Un adattamento teatrale che restituisce allo spettatore la storia originale, un racconto delle tragedie e delle farse dell’epoca moderna.
Prodotto dallo stesso Stabile, “Viaggio al termine della notte” è in programma fino al prossimo 15 maggio.
INNOVAZIONE E DIVERTIMENTO GROTTESCO
Un linguaggio immediato, molto vicino al parlato della quotidianità.
È questo l’elemento innovativo dell’adattamento teatrale, che utilizza la traduzione di Ernesto Ferrero.
Un registro, quello scelto da Claudio Collovà, capace di dare voce alla tragicommedia di un secolo.
Tutti i temi principali del romanzo sono messi in scena rispettando lo svolgersi degli accadimenti, i climi e i personaggi.
Ci sono gli orrori della guerra, le trincee delle Fiandre, le durezze dell’Africa coloniale, la Parigi delle periferie più desolate dove l’autore francesce svolgeva il ruolo di medico degli ultimi.
A stretto contatto con una miseria che era, in primis, povertà morale piuttosto che materiale.
La varietà dei luoghi è inclusa in uno spazio unico con concretezza oggettiva.
“Viaggio al termine della notte” è attraversato da una vena di comicità che scatena nello spettatore una certa ilarità.
IL CAST
In scena, nel ruolo di Ferdinand Bardamu da giovane, l’attore Nicolas Zappa.
Sarà lui a passare il testimone a Sergio Basile, che interpreta il protagonista negli anni della maturità.
Ferdinand Bardamu, che combatte nella Prima Guerra mondiale, è il personaggio principale del racconto: un alter ego dello scrittore, per il quale agisce da surrogato.
Completano il cast Gianluigi Fogacci, Luigi Mezzanotte, Antonio Orlando, Margherita Laterza, Serena Barone, Angelica Dipace.
Le scene e i costumi sono di Enzo Venezia, le luci di Pietro Sperduti, le musiche di Giuseppe Rizzo.
Valentina Enea è l’assistente alla regia.
IL ROMANZO
Pubblicato nel 1932, “Viaggio al termine della notte” segnò il debutto dell’autore ed ebbe un successo mondiale.
Oltre agli entusiasmi, tuttavia, l’opera autobiografica di Louis-Ferdinand Céline, registrò anche forti critiche.
Il romanzo è una perfetta rappresentazione del ventesimo secolo, ma possiede forti richiami alla conteporaneità.
“Voyage au bout de la nuit” questo il titolo originale, è il libro più famoso di Louis Ferdinand Auguste Destouches, vero nome dello scrittore.
Un’indagine cupa e nichilista della natura umana e della società di massa, condotta con piglio misantropo e dal tratto cinico.
Il sentimento predominante è il pessimismo inguaribile dell’autore rispetto all’evoluzione dell’esistenza e all’operato delle istituzioni.
Il romanzo è dedicato alla ballerina Elizabeth Craig, della quale Louis-Ferdinand Céline era innamorato: la loro fu una storia conflittuale e intensa.
LE PAROLE DEL REGISTA
“Lo spettacolo dell’abiezione – spiega Claudio Collovà – scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco più forte dell’incubo narrato”.
Ma c’è di più.
“Viaggio al termine della notte” rappresenta una preziosa occasione per scoprire, o riscoprire, Louis Ferdinand Céline.
Esponente innovativo delle correnti letterarie del modernismo e dell’espressionismo, lo scrittore e medico francese vissuto tra la fine dell’ottocento e i primi anni sessanta, ebbe il merito di modernizzare la letteratura europea.
Il suo fu uno stile unico, e irripetibile.
Nella sua scrittura, si mescolano infatti linguaggio forbito, espressioni gergali francesi, ellissi e iperboli e un senso dell’umorismo irridente e spiazzante.
“Questo spettacolo – aggiunge il regista – è il tentativo ambizioso di salvare dall’oblio un grandissimo scrittore e di illuminarci alla sua luce oscura”.
“Ma è al contempo un modo per riflettere sulle dinamiche della storia – conclude – e su come eventi terribili del nostro recente passato possano riemergere divenendo tragicamente attuali”.