Nell’area in cui è stato rinvenuta la bomba – nel Porto – operano 12 tra ufficiali e sottufficiali del IV reggimento Genio Guastatori. Dall’inizio dell’anno i militari hanno già eseguito 1500 interventi di bonifica di ordigni ritrovati nel territorio siciliano.
Il centro di Palermo è ormai vuoto per consentire il disinnesco dell’ordigno bellico di 600 libre (272 kg di cui 100 di esplosivo) risalente alla II guerra mondiale e rinvenuto in un fortino nascosto dall’erba all’interno del Porto durante i lavori per l’anello ferroviario.
“Abbiamo costruito una camera di espansione – spiega il maggiore Daniele Piazza, che guida gli artificieri che opereranno – in cui verrà fatta brillare una parte della bomba. Il raggio di azione della bomba è di circa 1850 metri ma – aggiunge – con la camera di espansione è stato ridotto a 400 metri”. L’ordigno verrà imbracato e spostato con una gru nella camera di espansione.
“Qui attraverso un macchinario definito swordfish – spiega il luogotenente Giuseppe Carini – sezioneremo la bomba attraverso una lancia che ‘spara’ acqua e sabbia ad alta pressione. La parte non in sicurezza verrà fatta brillare qui dentro, in sicurezza”.
Nell’area in cui è stato rinvenuta la bomba – nel Porto – operano 12 tra ufficiali e sottufficiali del IV reggimento Genio Guastatori. Dall’inizio dell’anno i militari hanno già eseguito 1500 interventi di bonifica di ordigni ritrovati nel territorio siciliano. In prefettura, intanto, il Ccs (Centro coordinamento soccorsi) è operativo su più sedi collegate in teleconferenza per prevenzione anti-Covid19.
Immagini di Marcella Chirchio
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