VIDEO | Cinisi, impresa edile abusiva: due denunce e sanzioni al titolare
I Finanzieri della Compagnia di Partinico hanno non solo scoperto che la ditta agiva in mancanza di autorizzazioni da anni, ma anche che il dipendente, sorpreso col titolare, era indebito percettore di reddito di cittadinanza
I Finanzieri della Compagnia di Partinico hanno individuato a Cinisi un’impresa edile che operava senza alcuna autorizzazione. Il titolare dell’attività ha ammesso di operare abusivamente già da diverso tempo, senza aver dichiarato la propria posizione al fisco. Il suo collaboratore, invece, è risultato essere indebito percettore di reddito di cittadinanza.
Impresa edile abusiva a Cinisi: denunce e sanzioni
Le Fiamme Gialle hanno notato due soggetti intenti a caricare su un automezzo commerciale bidoni di smalti e pitture. Nel corso dell’identificazione dei due, gli agenti sono risaliti anche ad un deposito contenente centinaia di confezioni di pittura, smalti e solventi, materiali decorativi, attrezzature e strumentazioni funzionali all’esercizio dell’attività d’impresa.
Uno dei due uomini si è qualificato come il titolare dell’attività; ha dichiarato alle forze del’ordine di operare in forma abusiva da tempo, senza alcuna autorizzazione amministrativa per l’inizio dell’attività e senza aver palesato la propria posizione al Fisco. Inoltre, si era servito anche della collaborazione del secondo soggetto identificato dai finanzieri.
Avviato dunque l’iter per l’apertura della Partita IVA d’ufficio. Al titolare è stata contestata l’omessa installazione del misuratore fiscale, punita con una sanzione pecuniaria da 1.032 a 4.131 euro. Per l’impiego di manodopera irregolare, invece, il datore di lavoro dovrà corrispondere una sanzione minima pari a 4.320 euro.
Atteso l’ingente stoccaggio di materiali pericolosi, l’omessa detenzione del Certificato di Prevenzione Incendi e la mancata predisposizione del documento di valutazione dei rischi, i finanzieri hanno proceduto a sottoporre a sequestro preventivo il locale e tutta la merce. Denunciato, infine, il responsabile alla Procura della Repubblica di Palermo.
Dipendente percettore di rdc
Ulteriori approfondimenti investigativi hanno permesso di appurare, inoltre, che il lavoratore dipendente percepiva il reddito di cittadinanza indebitamente dal mese di febbraio del 2021. L’uomo non aveva infatti comunicato all’INPS alcuna variazione della propria posizione lavorativa e reddituale.
Sequestrata dunque la carta prepagata dove venivano accreditate le somme agevolative, le Fiamme Gialle hanno segnalato all’A.G. competente anche quest’ultimo soggetto. Contestualmente notiziato anche l’Ente erogatore per la revoca del sussidio e il recupero degli importi indebitamente percepiti, risultati pari a 2.500 euro.