VIDEO| Commercianti ed ambulanti protestano contro il “virus della fame”

Nuova protesta sotto la presidenza della Regione, a Palermo. Manifestazioni anche a Catania e sull’autostrada A1.

zona rossa

Nuova giornata di proteste di commercianti ed ambulanti contro le restrizioni, imposte a diverse categorie economiche, per limitare la diffusione della pandemia da covid-19.

I manifestanti sono scesi nuovamente in piazza per testimoniare un stato di rabbia e paura verso il futuro, con tempi ancora poco certi sulle riaperture e con debiti che pesano sempre di più sui bilancio delle proprie attività.

LA MANIFESTAZIONE DEI COMMERCIANTI E DEGLI AMBULANTI A PALERMO

Fra le piazze coinvolte anche quella di Palermo, che ha visto un gruppo di commercianti e lavoratori scioperare sotto la presidenza della Regione Siciliana, sita in piazza Indipendenza. Una provincia, quella del capoluogo siciliano, sottoposta almeno fino al 22 aprile ad un regime di zona rossa.

Una manifestazione pacifica e svoltasi nel rispetto delle normative anti-covid, organizzata da Filippo Accetta, fierista impegnato da mesi nella battaglia per il diritto al lavoro. Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta a Palazzo Orleans da una rappresentanza del Governo regionale, che ha preso tempo per valutare le istanze presentate dai manifestanti.

Tante le categorie presenti: dai fieristi ai giostrai, passando per gli ambulanti e i ristoratori. Ovvero, tutte quelle categorie che, ancora oggi, pagano lo scotto di quello che i manifestanti definiscono “virus della fame”.

AMBULANTI IN SCIOPERO ANCHE A CATANIA E NEL RESTO D’ITALIA

Una manifestazione interconnessa anche con altre rimostranze sul territorio nazionale. Un folto gruppo di persone ha bloccato questa mattina la tangenziale di Catania. Fra di loro ristoratori, ambulanti, commercianti e lavoratori, arrabbiati a causa dei mancati ristori e delle chiusure dei mercati, provocate dalla pandemia. Decine le auto e i furgoncini presenti sulla sede stradale, che hanno di conseguenza limitato per ore il traffico viario in zona.

Sempre sulla stessa ottica, si muove anche la protesta inscenata da Tni Italia, i cui scioperanti hanno bloccato lo svincolo di Firenze Incisa sull’autostrada A1. Durante il sit-in, un manifestante è stato investito da un auto che si trovava a transitare in zona. Per fortuna, l’uomo non ha riportato gravi conseguenze a seguito dell’impatto. Alla manifestazione era presente anche Hermes Ferrari, il ristoratore modenese che a Roma il 6 aprile era vestito come lo sciamano di Capitol Hill.

GUARDA IL VIDEO – LE IMMAGINI DELL’INCIDENTE DI FIRENZE

BIANCHINI (MIO ITALIA): “NO A SOLUZIONI A META'”

“MIO Italia chiede immediati chiarimenti sulle riaperture del comparto dell’ospitalità a tavola del 26 aprile. Non esistono, infatti, ristoranti, bar, pub e pizzerie di serie A e di serie B. Non è quindi immaginabile lasciare chiusi i locali che non possono contare su spazi all’aria aperta, esasperando e spaccando un settore sfiancato da 13 mesi durissimi”.

Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità, a proposito dell’attuale cronoprogramma di riaperture.

“Siamo a 128 giorni di restrizione dal 25 ottobre 2020 a oggi. Più del primo lockdown, che durò 68 giorni. Il comparto dell’ospitalità a tavola non può continuare a pagare colpe non sue. Tra l’altro, i cittadini e gli imprenditori subiscono ancora il coprifuoco, una misura che non può essere portata – come sta avvenendo – all’eccesso, né può rappresentare la normalità in un Paese democratico”, ha sottolineato Paolo Bianchini.